Show must go on, ma poi c'è modo e modo. Perché a due settimane da Firenze, l'Inter si ritrova suo malgrado al centro di un dramma: il risultato è sull'1-0, ci sono 300 secondi e spiccioli da giocare prima dell'intervallo e al primo anello blu un tifoso ha un malore. Accorrono i sanitari, il gioco si ferma.
I soccorritori del responsabile sanitario di San Siro, Alessandro Geddo, gli applicano a lungo il massaggio cardiaco davanti ai 53.756 presenti. Lo stadio si zittisce. Poi il tifoso viene portato via, il gioco riprende e Asllani meno di 10 dopo fa 2-0 con gol olimpico. Boato come se non ci fosse un domani, che per quanto si può intuire in quegli istanti è tutto fuorché un modo di dire. Jingle a tutto watt e palla al centro. Il gol vittoria arriverà più tardi, con la notizia della stabilizzazione clinica del tifoso.
La partita a quel punto ha già detto quel che doveva dire. Anche perché già prima del fischio d'inizio Inzaghi fa due regali in uno: butta per la prima volta nella mischia l'altro Martinez, Josep, così da regalare al neo 36enne Sommer una serata all'asciutto. In curva c'è chi non teme di ammalarsi a 6 giorni da Natale e sfida freddo e umidità a torso nudo. Il petto in fuori, l'Inter lo mette alla mezzora: Taremi scappa palla al piede e Arnautovic incrocia in rete il sinistro. È l'episodio che accende il grigio della serata piovosa e di un avvio che il destro a giro di Ekkelenkamp aveva colorato in bianconero. Prima che Massimi fischi un rigore e lo tolga dopo 6' rivalutando al Var il tocco di braccio di Kabasele sul sinistro di Arnautovic.
Inzaghi, dopo la prova da bodybuilder con la Lazio, in avvio ne aveva risparmiati 9 su 11. Calando l'asso di Bastoni con la fascia al braccio e Bisseck al centro della difesa. Bene Carlos (gran botta al 35' su palla di Arnautovic), Palacios nella ripresa fa staffetta con Buchanan. Entrano Lautaro (occasione parata da Piana) e Calhanoglu, poi Taremi colpisce il palo a portiere battuto. Nella sfida a distanza tra ex, Zielinski è in palla sino alla fine, Sanchez non fa nulla per intralciare la strada dell'Inter verso i quarti.
A febbraio sarà Bologna-Atalanta e Juventus-Empoli da una parte del tabellone, doppio rischio di semifinale derby dall'altra, visti gli incroci tra Lazio e Inter e tra Milan e Roma.
Giusto le due squadre che intersecano il destino del Verona:
la prima sfidandolo stasera, la seconda con il suo ex ceo Italo Zanzi, uomo di fiducia del fondo americano Presidio Investors, che in giornata dovrebbe annunciare l'acquisizione dell'Hellas dopo 14 anni di gestione Setti.
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