Sono ore di attesa in casa Inter per l'attesa finale di Europa League che si disputerä domani sera, a Colonia, contro il Siviglia dell'ex Real Madrid Julen Lopetegui. Antonio Conte ha caritcato come sempre a pallettoni i suoi uomini e si augura di poter portare a casa il suo primo titolo sulla panchina dell'Inter ma anche un trofeo fuori dai confini nazionali: "Io penso al club e ai calciatori, vogliamo giocare al massimo questo tipo di partite, questo è il quarto anno che partecipo a competizioni europee e ho fatto tutti gli step, ora mi gioco la finale e penso che farlo in quattro anni sia bello. Ci tengo, ma più per il club e i tifosi che per me, perché sono 10 anni che non si giocano una competizione in maniera così importante".
Sibillino sul futuro
Conte è stato ancora una volta sibillino ad una domanda circa il suo futuro sulla panchina dell'Inter: "Se quella di domani sera potrebbe essere la mia ultima sulla panchina dell'Inter? Negli anni ho imparato a vivere i momenti e adesso penso solo a questa partita. Al domani ci dobbiamo arrivare, mi vivrò la finale. Penso a vivere senza rimpianti". I tifosi e la società ancora una volta sono rimasti "delusi" dalla mancata risposta e da sabato in poi in un senso o nell'altro si avranno per forza di cose delle conferme con Conte che potrebbe anche decidere di fare le valige dopo un solo anno a Milano, sponda Inter. Al suo posto eventualmente potrebbe sedersi uno tra Massimiliano Allegri, grande favorito in caso di addio per il feeling con l'amministratore delegato Giuseppe Marotta.
Rispetto e non paura
Il tecnico leccese ha poi affermato di rispettare il Siviglia, vincitore di ben 5 Europa League, ma di non aver paura del suo avversario: "Paura? La parola paura non fa parte del mio vocabolario. Stimo il Siviglia e la loro storia, abbiamo rispetto, ma se siamo in finale è perché possiamo dire la nostra. Ce la giocheremo nel migliore dei modi. Forse c'è meno esperienza rispetto a loro e per questo li vedo leggermente favoriti, ma abbiamo grande entusiasmo e mi aspetto che la mia Inter sia determinata a prendere questa occasione. C'è solo un modo per scrivere la storia di un club: vincere".
I motivi per vincere
L'Inter vuole riportare a casa un trofeo europeo a distanza di 10 anni dalla conquista della Champions League con in panchina Josè Mourinho. L'ultimo trofeo risale al 2011 quando i nerazzurri vinsero la finale di Coppa Italia contro il Palermo. Vincere darebbe non solo morale all'ambiente dopo anni di vacche magre anche per il prosieguo e per il futuro, ma porterebbe anche tanti soldi nelle casse del club di viale della Liberazione: oltre 25 milioni di euro in caso di successo. Non solo, perchè l'Inter avrebbe poi la chance di giocarsi la Supercoppa Europea contro la vincente di Psg-Bayern Monaco, coppa che non ha mai vinto, e sarebbe inserita in prima fascia nel sorteggio per la Champions League 2020-2021 (l'anno scorso era in quarta).
La probabile formazione
Antonio Conte dovrebbe confermare in blocco la squadra che ha asfaltato lo Shakhtar Donetsk anche se non stupirebbe qualche piccolo cambiamento in corso d'opera e in queste ore frenetiche.
Inter: Handanovic, Godin, de Vrij, Bastoni, D'Ambrosio, Gagliardini, Brozovic, Barella, Young, Lautaro Martinez, Lukaku
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