
Il secondo tocco, sia pure minimo, c'è stato. Documentato da una ripresa tv. L'Uefa, interpellata ufficialmente dall'Atletico Madrid ancora in fiamme per il rigore cancellato ad Alvarez che ha deciso la sfida Champions nel derby di ritorno con il Real Madrid, ha «alzato la mano». Ha alzato la mano nel senso che ha risposto indirettamente al quesito polemico lanciato da Diego Simeone, a fine partita, nella notte di mercoledì, dinanzi alla platea dei giornalisti («alzi la mano chi ha visto il secondo tocco sul pallone, nessuno alza la mano, mai visto intervenire il var sui rigori a fine supplementari» lo sfogo del Cholo). Rigore da cancellare, dunque, regolamento alla mano. Con un ma grande così. Che vuol dire, come l'Uefa ha aggiunto nella sua nota di ieri, sottoporre a Fifa e Ifab, federazione calcistica mondiale e sinedrio di esperti per il cambio delle regole, un quesito specifico per confermare o correggere la disposizione in materia, specie nel caso di secondo tocco involontario, come accaduto ad Alvares durante l'esecuzione del rigore di Madrid (foto). Nell'occasione sono stati Mbappè e Cortois a insistere con l'arbitro polacco Marciniak della sfida, affinché consultasse la sala var avendo notato il secondo tocco.
E qui si apre un ampio dibattito sulla necessità di ricorrere alla tecnologia (sensore nel pallone come sperimentato agli Europei, ad esempio) per avere la certezza matematica del secondo tocco. Dalle nostre parti, un caso del genere, con esito diverso, accadde in Sassuolo-Milan, diretto dall'arbitro Calvarese nel frattempo diventato moviolista di Amazon: è toccato proprio a lui, mercoledì sera, intervenire da studio per offrire il proprio parere sull'episodio. Dal dischetto di Reggio Emilia, il centravanti rossonero dell'epoca, Carlos Bacca, scivolando, toccò due volte il pallone con entrambi i piedi, segnò ma l'arbitro - nonostante le proteste del Sassuolo - convalidò la rete. L'idea di fondo è quella di proporre una modifica che porti alla ripetizione del penalty, specie in caso di tocco involontario, anche se su quest'ultimo punto si aprirebbe un altro fronte polemico lasciando all'arbitro o al varista di turno, il compito di decidere quando il secondo tocco è intervenuto in modo involontario.
Alla fine di una notte colma di veleni, per l'Atletico Madrid, nuovamente piegato ai rigori dai rivali blancos, è rimasta la sensazione di essere vittima di una sorta di maledizione, mentre un commentatore spagnolo ha concluso un acceso dibattito televisivo sostenendo: «Hermanos, Dios ed madridista!».
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