Avanti con Luciano Spalletti. La deadline è fissata per domani o al massimo per sabato mentre il campionato di serie A muoverà i primi passi. Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha fretta di sostituire Roberto Mancini sulla panchina della Nazionale e non ha dubbi sul successore. L'ex tecnico del Napoli appare il profilo adatto a ricoprire il ruolo che fino al 13 agosto era del ct jesino campione d'Europa nel 2021 prima delle sue dimissioni a sorpresa. Due i motivi: la continuità nel progetto manciniano e le richieste economiche minori rispetto al «rivale» Antonio Conte, protagonista di una trattativa parallela con il massimo dirigente federale, ma in netto svantaggio sul collega toscano.
In via Allegri non sembrano essere preoccupati dopo le esternazioni ferragostane del patron dei partenopei Aurelio De Laurentiis, che rivendica «per una questione di principio e non di soldi» il pagamento della clausola di 2,7 milioni dopo l'addio con l'allenatore dello scudetto. «Se gli offrono un triennale da tre milioni netti non ci si può fermare di fronte all'accollo di un milione lordo per anno - la bordata di ADL -. Ciò che mi appare più sorprendente è che si arrivi a poche settimane da due gare molto importanti della Nazionale, subendo le dimissioni dell'allenatore. A questo proposito sono due le principali considerazioni da fare: non si sanno tenere i rapporti con i propri collaboratori inducendoli alle dimissioni; mancano strumenti giuridici idonei a trattenere gli stessi determinando il rispetto dei contratti sottoscritti anche attraverso la previsione di specifiche penali».
Le prossime saranno le ore decisive per l'accordo: l'indennizzo al Napoli in caso di nuovo tesseramento non sembra un ostacolo insormontabile, anche se Gravina non è intenzionato a pagare l'importo previsto dalla clausola (frutto di una scrittura privata). Sono al lavoro i legali, che insistono in particolare sull'assenza di un «patto di non concorrenza» tra la Nazionale e il club. Non sono previsti incontri tra gli avvocati della società partenopea («nessun braccio di ferro, la Figc è libera di tesserare l'allenatore come ct ma la clausola resta», così Mattia Grassani) e quelli della Figc, che stanno approfondendo gli aspetti legali: in caso di contenzioso sarebbero comunque quelli di Spalletti ad affrontarlo, ndr. Ovviamente nessun colloquio tra Gravina e De Laurentiis, i cui rapporti sono tesi da tempo, con l'ultimo attacco al numero uno della Federcalcio poco più di un mese fa per la questione extracomunitari.
Gravina attenderà la conferenza stampa del nuovo ct per rispondere agli attacchi del patron del Napoli e a quelli di Mancini.
Ma intanto pensa a chiudere la pratica visto che fra meno di due settimane sarà già tempo di prime convocazioni per le due gare fondamentali nel cammino di qualificazione all'Europeo 2024: il 9 settembre la sfida con la Macedonia a Skopje e il 12 quella con l'Ucraina a San Siro.
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