È uno di quegli italiani che si sono fatti strada in America, restando pur sempre nella sua terra - la Lombardia - con Milano e Cassinetta di Lugagnano luoghi del cuore e della memoria. Luca Guercilena, 49 anni milanese di Baggio, ha trovato l'America in America, rendendo il nostro Paese orgoglioso di lui. Prima come apprezzato tecnico e allenatore (anche di Fabian Cancellara) cresciuto alla scuola di Aldo Sassi in una eccellenza come Mapei Sport e poi come dirigente, visto che dall'ottobre 2012 ha assunto il ruolo di team-manager della statunitense Trek Segafredo. Il team di Vincenzo Nibali, per intenderci, anche se dal prossimo anno il siciliano passerà in Astana, e nel 2022, di due giovani campioni del mondo: Elisa Balsamo e Filippo Baroncini.
Ci ha visto lungo, Guercilena: due acquisti in tempi non sospetti e, settimana scorsa nelle Fiandre, due titoli mondiali di assoluto peso e valore: tra le donne e gli under 23.
«Filippo mi era stato segnalato ad inizio stagione dal nostro scout-man Markel Irizar. Poi l'ho conosciuto e mi ha fatto immediatamente una buonissima impressione: ragazzo serio, tranquillo e scrupoloso. Pochi grilli per la testa e tanta volontà e classe. Tanto è vero che l'ho fatto firmare al Tour, tappa di Tignes. È un corridore da classiche, esplosivo e letale. A chi può assomigliare? Fisicamente a Andy Schleck, tecnicamente è ancora presto per dirlo, ma sicuramente ha stoffa».
Ed Elisa Balsamo?
«La seguivo da tempo, da quando era davvero una ragazzina e finalmente sono riuscito ad inserirla in squadra. Quello che mi piace di lei? Tutto. Intanto è molto forte e poi è una ragazza con la testa sulle spalle, di rara intelligenza. Ragazza che è prossima alla laurea in lettere moderne e che suona anche il pianoforte, ma a me interessa che suoni le sue avversarie, esattamente come una settimana fa».
Può essere lei l'erede di Elisa Longo Borghini?
«Guarda caso la Longo è la nostra capitana, la nostra guida, che ancora per un po' reciterà un ruolo di assoluto rilievo, ma la Balsamo è chiaramente destinata a raccoglierne l'eredità».
La Trek crede molto nel ciclismo femminile
«Il mondo del ciclismo crede nelle donne, come è giusto che sia. E non è un caso che oggi si corra per la prima volta nella storia una corsa molto maschia come la Parigi-Roubaix, ma queste ragazze vi stupiranno».
Oggi e domani, a Gaiole in Chianti c'è anche L'Eroica.
«Altro spot eccezionale per il nostro sport, amatissima dai nostri cicloamatori, ma ancor più apprezzata dagli stranieri, che vengono a correre su strade uniche e suggestive».
Senza fiato, per lo smog, ci lasciano anche le nostre città: però si pedala verso una nuova mobilità.
«Penso a Milano e al sindaco Sala, amico del ciclismo e di Trek: ma le piste ciclabili fatte così, con una pennellata e via,
non hanno alcun senso. La nuova Valencia, per non citare l'Olanda, è stata studiata prendendo già in considerazione le piste ciclabili. Noi, invece, cerchiamo di incastrarle o ricavarle, ma così non va bene. Così non va».
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