Saranno anche i più grandi campionati del calcio europeo, e quindi del calcio mondiale, ma i loro albi d'oro sono ormai diventati delle stucchevoli litanie. A partire da quello tedesco che ieri ha consegnato per la decima volta consecutiva al Bayern il Meisterschale, il famosissimo piatto d'argento che mettono in bacheca i campioni di Germania. Anche quest'anno l'opposizione interna alla dittatura bavarese ha potuto fare ben poco e il solito Borussia si è dovuto arrendere, come sempre. E il campionato che spesso viene citato a modello di modernità e funzionalità, ancora una volta ha tradito le attese di chi avrebbe sognato un esito alternativo. Così come in Francia è già ripresa la dittatura del Paris St.Germain, interrotta casualmente lo scorso anno dal Lilla, in un decennio in cui la squadra degli emiri la fa da padrone per l'ottava volta.
Già, Bayern e Psg, proprio le squadre che più di ogni altra si sono dissociate dal progetto di Superlega europea. Tanto, con lo strapotere che possono esercitare nei rispettivi campionati, le squadre di Monaco e di Parigi non avranno mai problemi per trovare un posto in Champions League. Che, semmai, diventa il vero banco di prova stagionale per queste due supersquadre, perché vincere il campionato e uscire (magari anticipatamente) dall'Europa è comunque un fallimento. Paradosso da cui è passata negli anni scorsi anche la Juve, altra squadra che ha monopolizzato la serie A per quasi un decennio. Non a caso i parigini, anche nella sera del trionfo, sono stati contestati dai tifosi propio per lo scarso rendimento in coppa.
Certo, le disponibilità finanziarie di Bayern e Psg, se messe a confronto con quelle delle altre squadre tedesche e francesi, bastano da sole a decretare il no contest nei rispettivi tornei.
Così, più che cercare di riformare la Champions, la vera sfida del calcio del futuro sarà quella di rianimare i campionati, sempre più destinati ai soliti noti in ogni nazione. Ad eccezione della Premier League, che infatti è il torneo che attrae più interesse (e contributi) da sponsor e tv, gli altri si stanno ormai fossilizzando. Un esempio? Se nell'ultimo decennio in Germania ha trionfato una sola squadra, nei dieci anni precedenti (2002-12) ci furono ben 5 vincitori, come in Francia si è passati da 5 a 3.
Ma anche l'Italia ha il suo bel record negativo perché negli ultimi 20 anni, mentre in Francia hanno trionfato 7 squadre, in Inghilterra 6, in Germania 5 e in Spagna 4, nel nostro campionato (salvo un colpo di reni ormai assai improbabile del Napoli in questa stagione) si sono spartiti lo scudetto solo in tre. Anche da noi, insomma, è un calcio da oligarchi.
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