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La bellezza della difesa. Sulla Juve rimbalzano dai veleni alla Viola. E adesso è sfida all'Inter

Nella gara che la curva Fiesole e i politici non volevano far giocare per l'emergenza in Toscana, basta un gol in avvio di Miretti in casa della Fiorentina. Poi solita gara di resilienza della squadra di Allegri: terzo 1-0 di fila

La bellezza della difesa. Sulla Juve rimbalzano dai veleni alla Viola. E adesso è sfida all'Inter
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Non è più il tempo della Juve che «si guarda indietro» (copyright Giuntoli e Allegri) ma sarà bene che tenga d'occhio solo quella davanti. Un solo gol di Miretti - il primo con la maglia bianconera dopo 57 gare giocate - lancia la sfida all'Inter. Juve che vince e incornicia la Grande Bellezza della difesa e del saper giocare per difendere, capolavoro di maestria e concentrazione calcistica. La Fiorentina ancora una volta ha messo solo fiori nei suoi cannoni.

I 6.597 vuoti della curva Fiesole, il minuto di silenzio con i giocatori mischiati sono stati il fiore dello stadio fiorentino sui lutti e le devastazioni di questi giorni. Fuori dello stadio le troppe chiacchiere dei politici. Poi lo sport è tornato ai suoi ritmi e abitudini. Fiorentina e Juve hanno seguito un copione che sembrava già scritto da tutta la stagione. La Viola avvolgente e piacevole, Juve sadicamente in difesa per far venire l'acquolina agli avversari. Eppoi far male. Ed, infatti, dopo 5 minuti di attacchi viola, la Signora ha pescato il contropiede al curaro, poi diventato il leit motiv del primo tempo nelle poche sortite dall'area. L'azione del vantaggio Juve è stata essenziale, disegnando calcio da intenditori nel triangolo partito da Rabiot, proseguito dalla astuzia di Kostic nell'ingannare Parisi e servire al gol Miretti in anticipo su Martinez Quarta. E, alla faccia di chi si riempie bocca ed occhi con il gioco, questa è stata un'azione da manuale del calcio.

Poi, certo, la Juve si è messa comoda nei suoi appartamenti, Chiesa e Kean hanno visto il pallone solo da lontano finchè Allegri non li ha richiamati in panchina. E Chiesa si è dovuto pure sorbire i fischi tifosi. La Fiorentina si è presa metà del campo e non l'ha mollato. Ma poi contano i risultati. E, a fronte di un tiro in porta bianconero, ne sono seguiti diversi viola guidati da un indiavolato Nico Gonzales. Ma nulla è cambiato grazie ad un paio di parate da superman di Szczesny, sul sinistro di Nico eppoi su quello ben più pesante di Biraghi, e grazie all'aiuto del palo su bordata di Kouame. In questa sintesi il match: Juve squadra in tutto anche nell'aiutarsi nel muro difensivo, Fiorentina bella e vogliosa ma impotente. Tanto che, nella ripresa, Italiano ha provato tutto l'arsenale possibile: ma è la terza partita senza gol.

Ed ancora nella ripresa divertimento e sofferenza si sono mischiati a seconda della fede tifosa: Juve in attacco per cinque

minuti, poi la gente viola è tornata al suo tam-tam e la squadra di Allegri ai suoi muri. E qui chapeau all'incompreso Rugani. Il grande muro non ha mollato: Cambiaso ha perfino rischiato il raddoppio, la Viola è appassita.

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