Dopo Blatter sospeso Platini E il pallone non ha più capi

Il comitato etico della Fifa li ha fermati entrambi per tre mesi Bach, n°1 Cio, scarica Le Roi: "È troppo, candidatura esterna"

Dopo Blatter sospeso Platini E il pallone non ha più capi

La Fifa perde i pezzi. Il presidente Joseph Blatter, il vice Michel Platini e il segretario generale Jerome Valcke sono stati sospesi per tre mesi. Ed è solo l'inizio. Il comitato etico Fifa fa sapere, infatti, che il periodo potrebbe essere prorogato di un altro mese e mezzo. La reggenza ad interim passa così al camerunense Issa Hayatou, presidente della Caf, la confederazione africana che porta in dote 56 voti alle presidenziali. Hayatou, che ha già ammesso di avere ricevuto tangenti, è sotto inchiesta in un'altra indagine. Platini, in pole position fino a ieri per la presidenza, è ora secondo per Paddy Power a quota 3,00, mentre il favorito diventa il principe Ali Bin al Hussein, figlio di re Hussein di Giordania a 1,57.

E ora Michel - che incassa comunque la fiducia dell'esecutivo Uefa («avanti con lui!») - grida al complotto, respinge le accuse e annuncia ricorso: «Girano voci che il comitato etico della Fifa avrebbe intenzione di chiedere una sospensione di 90 giorni anche per me - aveva anticipato in mattinata -. Sarebbe grave, l'indiscrezione arriva da una fonte ufficiale della Fifa che sa che ho appena presentato la candidatura alla presidenza». Poi in serata lo sfogo: «Non mi fermerò davanti ad accuse vaghe di un'imprecisione stupefacente. Dicono che avrei forse violato il codice etico e che non lo si può stabilire con certezza ora. Farò in modo che si sappia subito la verità e nessuno mi fermerà!».

Barcolla, ma non molla. È una strana parabola la sua, ex fuoriclasse del calcio mondiale e ora numero uno dell'Uefa deciso a candidarsi, nonostante tutto, alla presidenza dell'ente calcistico mondiale proprio nel momento in cui, tra giudici e commissioni d'inchiesta la gerarchia del pallone è praticamante azzerata. Sul campo per lui correva Bonini, da dirigente invece la quinta l'ha ingranata da solo e ha sempre fatto bene, a differenza del periodo (tre anni) in cui fu ct della Francia. In ogni caso è stato lui, prima dell'arrivo di Zidane, a far scrivere di calcio champagne, di quando giocava con Giresse, Tigana e quel Larios, rivale in amore. Dopo le dimissioni di Blatter in attesa delle elezioni del 26 febbraio è stato quasi naturale pensare a Michel come ideale successore: candidato alla presidenza nonostante la bufera che dopo Blatter ha travolto anche lui. Ma la corsa alla poltrona ora appare a ostacoli, perché anche Platini si ritrova implicato in presunti scandali. Uno, su cui indaga la magistratura ordinaria, riguarda il pagamento di due milioni di franchi svizzeri ricevuti dalla Fifa (e peraltro, fa notare Platini, regolarmente denunciati) nel 2011. C'è stata anche la vicenda dei Mondiali 2022 assegnati al Qatar e del figlio che, poco dopo le votazioni, andò a lavorare per gli sceicchi di quel paese. Ora Platini è sospeso dal calcio per 90 giorni e questo è un problema per la candidatura Fifa anche se lui dice che va avanti. Diego Maradona, possibile (a suo dire) vicepresidente nel caso vinca il principe giordano Ali Hussein, lo sfotte su Facebook con un fotomontaggio sulle sembianze sue e di Blatter, facce della stessa medaglia.

Il presidente del Cio Thomas Bach sbotta: «Ora basta, ci vuole una credibile e autorevole candidatura esterna!». Che non è Michel. Le «Roi» è certo di poter vincere anche questa sfida. Sarà, ma da ieri la candidatura di Parigi 2024 è molto meno forte.

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