C'è un'Italia che batte la Spagna: quella dei dilettanti

Nella più importante competizione mondiale dei non professionisti, il Veneto vince la finale della Coppa delle Regioni Uefa battendo la selezione catalana. Ovviamente ai rigori

C'è un'Italia che batte la Spagna: quella dei dilettanti

Abano Terme. C'è una Italia che vince contro la Spagna e la batte addirittura ai rigori, anche se per trovarla occorre entrare nei gineprai del calcio: Veneto-Seleccion Catalana 5-4.
Paolo Gagno, match-winner nella finale di UEFA Regions' Cup organizzata quest'anno ad Abano Terme dice di aver vissuto un'emozione incredibile. Lui ha calciato il rigore decisivo contro la rappresentativa Catalana: «È una sensazione incredibile. La prima volta che mi accade qualcosa del genere e ora tutti noi vogliamo festeggiare a dovere. La Selección Catalana si è rivelata molto forte, fisicamente e tecnicamente, ma i rigori sono una lotteria. Arrivati a quel punto ho ripensato alla sconfitta dell'Italia contro la Spagna di giovedì in Confederations Cup e mi sono detto che questa volta toccava a noi vincere».
Fabrizio Toniutto, allenatore Veneto non sta nella pelle: «Provo una gioia incredibile e voglio dedicare questo successo ai ragazzi per la loro passione, il loro impegno e la qualità mostrata. Dedico la vittoria anche a mio padre, che è scomparso recentemente. Abbiamo lavorato duro per arrivare a questo successo, giocando gli ultimi 15 minuti in dieci uomini. È stata una bella partita, con un tempo per squadra. Nel primo loro sono stati leggermente migliori, mentre nel secondo noi abbiamo avuto un paio di buone occasioni. Abbiamo colpito una traversa con Furlan e ci abbiamo creduto fino alla fine. In tutto il torneo abbiamo segnato otto gol subendone uno solo tra qualificazioni e fasi finali e questo è un record di tutto rispetto». Francesco Gasparato, attaccante Veneto, fa capire cosa ci sia dietro: «E' incredibile, meraviglioso. Ho sacrificato molto della mia vita per il calcio e questo successo mi ripagherà di tutto. Da domani torneremo alle nostre vite e lunedì riprenderemo a lavorare, ma lo faremo con il sorriso sulle labbra.

Faccio tutto questo con grande gioia, ho un figlio, una compagna, un lavoro e gioco a calcio quando mi rimane un po' di tempo. E' una passione, la cosa che più amo fare al mondo e oggi ho toccato il cielo. la gioia più grande». Non è l'altra faccia del calcio, è il calcio che abbiamo giocato tutti, da piccoli

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