Il calcio italiano e i tecnici ossessionati

Ha trionfato Ancelotti perché il suo Real Madrid è lo specchio della scuola antica e vincente

Il calcio italiano e i tecnici ossessionati
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Ha vinto il calcio italiano, il calcio di Carlo Ancelotti. Ha perso il calcio dei presuntuosi, Conceiçao, Gasperini, Motta, Guardiola, docenti e depositari, quasi in esclusiva, delle vere soluzioni, alla voce tattica, per dominare il gioco e affascinare i deboli di scienza. Il football è uno sport semplice, reso complicato e intossicato dagli influencer del kamasutra, profondi conoscitori di tutte le posizioni ma assolutamente ignoranti della prima e decisiva postura: saper giocare a calcio, studiarlo con saggezza e non con l'arroganza che contraddistingue i signori succitati, insegnarlo con la professionalità dovuta e non con l'affabulazione vuota di chi ha inventato anche un nuovo lessico e ne fa gloria saccente. In questo senso ha trionfato Ancelotti perché il suo Real Madrid è lo specchio della scuola antica e vincente, grandi calciatori non ossessionati dagli schemi comunque necessari, non dileggiati o normalizzati come è accaduto in questi giorni nelle nostre squadre. Dirà qualcuno: con Mbappé e Vinicius, Bellingham e Modric sono tutti capaci di vincere, allora provate a dare l'organico madridista a Gasperini e Motta, a Conceiçao e allo stesso, comunque grande ma sfinito, Guardiola, arriveranno ai risultati ma con i giocatori infine stremati da mille parole, mille disegni, secondo il manuale dell'allenatore moderno, come certi chef abili esibizionisti con sifoni e basse temperature ma incerti quando devono preparare uno spaghetto al pomodoro.

La lezione dei playoff non può avere altre letture, le tre squadre italiane sono uscite perché olandesi e belgi hanno mostrato tecnica e agonismo che dalle nostre parti sono in via di estinzione, fatte rarissime eccezioni come è il caso di Antonio Conte che, tuttavia, esaspera l'insegnamento al punto da restarne vittima, dopo uno o due anni, insieme con la scolaresca. Totale: il calcio italiano è vivo, quello dei fanatici è fuori dall'Europa. Ma tranquilli, da oggi, in serie A, di nuovo tutti professori e imbonitori.

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