
L'unico azzardo, nel primo derby di Coppa Italia, Simone Inzaghi l'ha fatto facendo entrare Acerbi, ammonito prima di giocare, quando normalmente gli ammoniti li fa uscire. Ma a ben vedere forse nemmeno quello è stato un azzardo, visto che De Vrij (l'uscente) non giocava da un mese per acciacchi assortiti. Questo per dire come il tecnico nerazzurro, abbia cercato di tenersi il più possibile lontano dai guai, nonostante il derby.
Non ha l'ha vinto nemmeno stavolta, ma lasciare aperta la pratica, rimandandola alla gara di ritorno è di certo un risultato positivo. E il giorno dopo, le recriminazioni non abitano ad Appiano, da dove anzi è arrivata la notizia per Inzaghi più attesa: primo allenamento in gruppo per Lautaro Martinez, che domani giocherà sicuramente contro il Parma. Magari solo nel secondo tempo, ma non è detto. Ci saranno anche Dimarco e Arnautovic, lasciati a riposo contro il Milan.
In partenza, Inzaghi aveva solo 4 titolari. Due di questi in mezzo al campo, là dove batte il cuore dell'Inter. E a Calhanoglu e Barella, per quanto nel primo tempo spostato sul centro sinistra per fare posto a Frattesi, Inzaghi ha subito sommato Mkhitaryan, appena si è trovato sotto di un gol. E immediata è arrivata la scossa, sublimata dalla sventola di Calha, cui Maignan non ha saputo opporsi, colpevolmente sorpreso. Terzo gol del turco al Milan, decimo stagionale. La primavera ne segna il risveglio, nel momento più importante. Suo e di Mkhitaryan, in realtà.
Barella, che domani a Parma non gioca per squalifica, viaggia ad alto livello da inizio stagione, ma i due pistoni stranieri del motore nerazzurro, fra infortuni (Calhanoglu) e logorio fisico (36 anni, Mkhitaryan) fino a un mese fa erano le controfigure dei giocatori visti l'anno scorso. E se il centrocampo gira a pieno regime, l'Inter può fare finta che vada tutto bene anche in attacco, dove invece c'è appunto Lautaro reduce da un infortunio, c'è Thuram che non segna da 2 mesi e mezzo (1 solo gol nel 2025), ci si sorprende e si applaude per il pallone che Correa ha dato proprio a Calha in occasione del pareggio, avessi detto che assist, e dove infine mancherà Taremi (pubalgia) per almeno altri 20 giorni.
Aspettando che i bomber tornino a picchiare sulle porte avversarie, Inzaghi se la gioca con la forza del centrocampo, per un finale di stagione da tutto o niente, o anche solo da qualcosa, ché poi non è che se non arriva il triplete, dovrà
per forza esserci delusione, nonostante proprio Inzaghi contribuisca ad alzare le aspettative, ripetendo ogni volta che può quel «volevamo essere qui per giocarci tutto», che qualcuno un giorno potrebbe usare contro di lui.
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