Una doppietta d'oro, con il record del mondo sui 100 e 200 metri, poi la staffetta, in cui ancora una volta si erano imposti i colori giamaicani, anche grazie a una grandiosa prestazione di Usain Bolt, allora 22enne, che con i suoi compagni era riuscito nell'impresa di eguagliare gli Stati Uniti e portarsi a casa una tripletta olimpica.
Una vittoria pesante, quella ai Giochi di Pechino 2008, che per la Giamaica significava un posto nella leggenda, anche grazie alla sua stella più luminosa. Un successo che ora conta un po' meno, con l'ufficializzazione della decisione del Comitato olimpico internazionale (Cio), che ha squalificato un compagno di staffetta di Bolt, il 31enne Nesta Carter, per essere risultato positivo ai test anti-doping.
Sul sito del Cio la decisione, con la quale si spiega chiaramente che i campioni analizzati hanno portato alla "squalifica dalla 4x100 maschile" e al ritiro "della medaglia, la spilla e il diploma ottenuti", per positività alla methylhexaneamina.
Una decisione attesa già da quest'estate, quando il nome del giamaicano era risultato il primo di 32 atleti risultati positivi e l'eventualità di un annullamento di quella vittoria era sembrata tutto tranne che improbabile.
454 i campioni selezionati per nuovi test dal Cio.
Con Carter e Boltp perdono la medaglia d'oro anche Michael Frater e Asafa Powell, ma la medaglia in meno pesa molto di più per Bolt, che per primo aveva ottenuto una "tripla tripla", ottenendo l'oro nei 100, 200 e nella 4x100 per tre Olimpiadi consecutive.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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