Pare che Massimo Moratti si sia infastidito - e non poco - per il clamore mediatico nato dal pranzo di lavoro tra lui e il magnate indonesiano Erick Thohrir, venuto a Milano per concludere l'acquisto dell'Inter. Le molte indiscrezioni, dettagliatissime, sulle cifre e i tempi della trattativa, e i particolari sulla nuova dirigenza nerazzurra, fino ai possibili ritocchi sulla squadra ancora in via di formazione (vedi ipotesi Lavezzi), non sono piaciute al presidente. Che ha ancora qualche dubbio e non vuole firmare, chiudendo una storia d'amore lunga 18 anni (acquistò il club nel 1995) se non si sente convinto al 100%.
Probabilmente Moratti gradirebbe un ingresso più soft del nuovo socio: l'acquisto di una quota di minoranza e poi, il passaggio di consegne vero e proprio. E a quanto pare Moratti vuole una garanzia in più (qualcosa che va oltre i soldi e le quote). Un diritto di veto in grado di impedire, un domani, che Thohir possa liberarsi dell'Inter al miglior offerente, senza guardare troppo per il sottile.
Thohrir ha capito tutti i timori di Moratti. E oggi, intercettato dai giornalisti fuori dall'hotel Armani di Milano, il tycoon indonesiano ha fatto il possibile per tranquillizzare il suo interlocutore: "Non stiamo trattando per l’80% della società, non per una quota così alta. Ho massimo rispetto per la famiglia Moratti. Non voglio imporre nomi per la dirigenza e non influenzerò i movimenti di mercato. Rispetto i tempi della trattativa. Domani lascerò Milano per tornare in Indonesia".
Con queste parole del tycoon indonesiano cadono le voci su una conclusione della trattativa che era stata data per certa entro domenica (si era parlato anche di un notaio preallertato). Le parti, dunque, si sentiranno ancora ed è probabile che Thohir torni in Italia nelle prossime settimane se ci saranno forti accelerazioni.
"Non stringeremo in questi giorni", ha detto Moratti
all’uscita dalla Saras riguardo alla trattativa. E riguardo al rispetto per la famiglia Moratti manifestato da Thohir, il presidente dell’Inter ha commentato: "Bene, mi fa piacere. È un messaggio importante".
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