La Champions resta un tabù per il Psg miliardario

Nuovo fallimento per gli sfortunati francesi (quattro legni), un ottimo Borussia Dortmund torna in finale dopo undici anni

La Champions resta un tabù per il Psg miliardario
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Nella Champions tutta stelle e grandi firme è uno stopperone, seppur monumentale, a decidere la prima finalista. Mats Hummels, 35 anni, regala al Borussia il primo biglietto per Wembley confermando il tabù europeo del PSG, fermato da 4 legni dopo i due dell'andata e senza gol nelle due gare. Una finale meritatissima per una squadra che ha dominato il girone di ferro nella prima fase e poi ha buttato fuori Psv Einhoven, Atletico e appunto Paris.

Un Borussia che al Parco dei Principi non fa certo la parte della comparsa, anzi dà dimostrazione di grande calcio. Ti aspetti che il Paris St.Germain possa sbloccarla in qualsiasi momento, perché il volume di gioco degli uomini dell'emiro è notevole, ma alla resa dei conti sono i tedeschi ad avere già la più grande occasione dei primi 45', quando Brandt lancia Adeyemi in contropiede e il tedesco di Nigeria si beve mezza difesa costringendo Donnarumma a una gran parata che rimanda la beffa al secondo tempo. Ti aspetti che il PSG possa sbloccarla, dicevamo, ma non arriva mai al colpo risolutivo: tutti cercano Mbappè, ma trovano più spesso un Dembelé sfasato.

Nella ripresa il St.Germain stringe i tempi e va subito all'assalto di Kobel con un palo di Zaire-Emery dopo 2 minuti. Mbappè, che nel primo tempo è riuscito persino a dimenticarsi un pallone tra i piedi, sembra più convinto, ma non passano nemmeno 5' e la difesa di Luis Henrique fa la frittata, anzi l'omelette: prima Marquinhos regala un corner ai tedeschi, poi i suoi compagni lasciano incredibilmente libero Hummels di incornare davanti a Donnarumma, anche lui immobile. Con due gol da recuperare, la finale del Paris è paurosamente in salita e si infrange su un altro clamoroso palo di Nuno Mendes e due traverse di Mbappé e Vitinha.

Stasera sapremo chi sfiderà i tedeschi.

Ce lo dirà il solito duello tra Ancelotti e Guardiola che riparte dal 2-2 di Manchester e dirà tutta la verità al Bernabeu, dove il tecnico di Reggiolo cercherà la sua sesta finale e un'altra rivincita da ex, questa volta proprio con la squadra, il Bayern, con cui si è lasciato nel modo meno romantico. Ma il Borussia spera nel derby per vendicare la finale di undici anni fa.

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