Dietro una grande vittoria spesso si nasconde una grande asinata. Fuga d'altri tempi fatta con i tempi giusti da chi fin dal mattino è partito all'attacco in cerca di gloria insieme ad Alexis Gougeard, Simon Pellaud e Andrii Ponomar, Samuele Zoccarato, Vincenzo Albanese, Samuele Rivi e Lars Van den Berg. I fuggitivi sono arrivati ad accumulare fino a 6 minuti di vantaggio, poi nel finale il plotoncino si è sfaldato e Van der Hoorn ha piazzato l'affondo decisivo sullo strappo di Guarene, liberandosi prima di Zoccarato e andando via insieme a Pellaud, a sua volta staccato a meno di 10 km dall'arrivo. Inutile l'iniziativa dei contrattaccanti Giulio Ciccone e Tony Gallopin.
Dietro ad una grande vittoria c'è anche una bella asinata, in questo caso una fuga non annullata dalle squadre dei velocisti che avevano la possibilità di arrivare anche ieri sull'inedito traguardo di Canale d'Alba allo sprint e, visto che di tappe per velocisti sulla carta ne sono rimaste davvero poche (forse cinque), motivi per darsi del babbeo ce n'è più d'uno.
Dietro ad una grande vittoria - la prima in un Grande Giro - c'è Taco Van der Hoorn, 27enne olandese che ieri si è portato in albergo tra gioia e incredulità la terza tappa di questo Giro bizzarro e divertente. Il corridore della Intermarchè-Wanty-Gobert diretto dall'italiano Valerio Piva ha preceduto di 5 secondi il gruppo dei migliori, regolato dal nostro Davide Cimolai, il quale ha preceduto lo slovacco Peter Sagan e il veronese Elia Viviani. La consolazione di giornata è data dalla maglia rosa (ieri ha compiuto 90 anni, ndr) che è rimasta sulle spalle di Filippo Ganna. Se Ganna resiste, Edoardo Affini è invece uscito dalla top ten: troppo dura per lui la frazione di ieri. Al secondo posto della classifica generale è salito il giovane Foss (16''), poi Evenepoel (20''). Nibali, giornata difficile per i dolori al polso, risale ed è 34° a 44'' da Ganna, il quale avverte: «Ora può cominciare il Giro dei miei capitani».
Dalla colossale dormita delle squadre dei velocisti (in particolare la Cofidis di Viviani, la Israel di Cimolai e la Uae di Gaviria, ndr), alla tappa nella quale bisognerà tenere ben aperti gli occhi. Oggi primo degli otto arrivi in salita con un dislivello totale di 2800 metri. Si passerà per i territori di Matilde di Canossa (Rossena, la rupe di Canossa e Carpineti), sedi delle principali residenze della contessa e tappa rettilinea e pianeggiante fino a Parma lungo la via Emilia, poi mossa e impegnativa. Qui nel 2016 si impose un giovanissimo Giulio Ciccone oggi alla corte di Vincenzo Nibali alla Trek Segafredo.
Ordine d'arrivo terza tappa Biella-Canale: 1) Taco Van der Hoorn (Ola, Intermarche) km 190 in 4h 21'29'' (media 43,597), 2) Cimolai a 4'', 3) Sagan (Slk) st, 4) Viviani, 5)
Bevin (Nzl), 27) Bernal (Col), 46) Nibali, 51) Ganna.Classifica: 1) Filippo Ganna (Ineos) in 8h 51'26'', 2) Foss (Nor) a 16'', 3) Evenepoel (Bel) a 20'', 27) S. Yates (Gbr) a 41'', 30) Bernal (Col) a 42'', 36) Nibali a 44''.
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