Era un ultras originario di Varese. Daniele Belardinelli, classe 1983, è morto in seguito alle ferite riportate dopo essere stato investito da una vettura, probabilmente un suv, nella confusione generata dagli scontri tra tifosi dell'Inter e del Napoli prima del posticipo del 26 dicembre. La vittima lascia due figli.
Belardinelli era residente a Buguggiate (Varese) ed era membro dei "Blood Honour", un gruppo organizzato di tifosi del Varese dalle simpatie di estrema destra. La tifoseria del club lombardo è storicamente vicina a quella interista, e non è escluso che gli ultrà varesini si siano mossi proprio con l'obiettivo di affiancare gli interisti negli scontri con i supporter del Napoli.
Il questore di Milano, Marcello Cardona, ha detto in conferenza stampa che Belardinelli veva numerosi precedenti "da stadio". Tra questi ci sarebbe un "Daspo", cioè un divieto di accesso allo stadio, della durata di 5 anni: lo avrebbe rimediato nel 2012 in occasione dell'amichevole tra Como e Inter, terminata con due folli ore di guerriglia urbana.
Sarebbero stati gli stessi tifosi del Napoli, aggrediti da un centinaio di ultras dell'Inter poco prima della partita, a segnalare che Belardinelli era stato travolto da un mezzo. "Cosa fate, non vedete che c'è uno a terra?", avrebbero detto ad alcuni interisti che li stavano aggredendo.
Belardinelli praticava arti marziali: nel 2015, come riporta Varese Sport, aveva vinto tre competizioni in un torneo internazionale.
Secondo quanto scrive il Corriere della Sera
608px;">, Belardinelli sarebbe morto in sala operatoria intorno alle 4.30 di giovedì mattina. Dopo essere stato investito aveva riportato lesioni gravi alla milza, all’aorta toracica e addominale e diverse fratture tra cui quella al femore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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