Chiamarsi (di nuovo) bomber: la rivincita di Gonzalo Higuain

In estate doveva lasciare la Juventus, ma alla fine è rimasto a Torino. Diventando il trascinatore della banda di Sarri. Gonzalo Higuain è tornato. Smessi i panni del bomber individualista, ha indossato quelli di uomo-squadra

Chiamarsi (di nuovo) bomber: la rivincita di Gonzalo Higuain

Si può essere bomber anche senza segnare troppo. Chiedere per informazioni a Gonzalo Higuain. Con la superba prestazione di San Siro, il "Pipita" si è ripreso la Vecchia Signora e il "vecchio signore", quel Maurizio Sarri che a Napoli ne aveva esaltato il talento. Portandolo a segnare 36 gol in una sola stagione. Poi un lento declino, fino al crollo fisico, mentale e nelle prestazioni dello scorso anno, diviso tra Milano e Londra. Ora che è tornato a Torino, però, Higuain sembra tornato quello di un tempo. La resurrezione è sotto gli occhi di tutti. L'ex attaccante del Real Madrid è di nuovo dominante. E non solo coi piedi. Nelle sue prime due stagioni a Torino, i tifosi gli rinfacciavano di segnare solo gol inutili. Quest'anno è l'opposto: tre reti, Napoli, Bayer Leverkusen e Inter. Tutte bellissime. Il gioco di gambe su Koulibaly e la bordata nel "sette", la stoccata improvvisa in Champions, il destro secco a San Siro.

Gol tanto apprezzabili esteticamente quanto importanti. E pensare che fino a poco tempo fa Gonzalo era quasi un separato in casa. "Resta con noi", gli avevano cantato i tifosi il giorno delle visite mediche. Sarri non era della stessa idea, stretto tra il possibile arrivo di Lukaku e l'ipotesi, poi tramontata, di schierare Ronaldo come centravanti nel suo 4-3-3.

Ma il belga è andato all'Inter e alla fine il tecnico bianconero ha dovuto fare di necessità virtù, facendo giocare il Pipita contro il "suo" Napoli. Quel giorno - era il 31 agosto - qualcosa è scattato nelle gambe e nella testa di Higuain. Che ha cominciato a giocare non "con" i compagni, ma "per" i compagni. È anche per questo motivo che, nelle successive tre partite di campionato, l'attaccante argentino non è riuscito ad andare a segno.

Rifacendosi con gli interessi nella sfida europea con le "aspirine" del Bayer. Gol dell'1-0, superbo per potenza e precisione. E una prestazione super. Sacrificio, lavoro sporco, generosità. Come sulla rete di Bernardeschi, servito proprio da Higuain dopo un ottimo spunto in area di rigore.

E come sull'occasione sprecata sul 2-0 da Cristiano Ronaldo, incapace di scartare il cioccolatino confezionato dall'argentino con un assist tagliato dalla sinistra. Malgrado i 32 anni, Gonzalo sta tornando quello di un tempo. Anzi, anche meglio. Per grinta, determinazione, aiuto ai compagni. Altro che Cr7: l'uomo in più è il Pipita.

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