Piero EvangelistiA un Salone le tecnologie che equipaggiano un'auto non si possono vedere né sperimentare, ma a ricordarci la profonda evoluzione dell'elettronica di bordo ci pensano filmati e display presenti su ogni stand, perché l'auto connessa è l'auto del futuro. Che questo progresso ci porti in pochi anni a incrociare in strada vetture che fanno tutto da sole è poco probabile, ma è certo che la «connettività» - sia quella che consente all'auto di dialogare con la realtà circostante sia quella che permette al guidatore di comunicare attraverso la rete - sta già offrendo enormi vantaggi in termini di sicurezza. Preziosi e sempre più diffusi, anche se spesso offerti come optional, sono la prevenzione dell'attraversamento involontario della mezzeria e le assistenze al parcheggio con diversi livelli di automatismo che arrivano a integrare telecamere anteriori e posteriori che permettono di individuare veicoli in arrivo sulla strada dove ci si sta per immettere.Equipaggiare una vettura dei dispositivi di assistenza ha un costo elevato e per introdurne di nuovi bisogna attendere il ricambio di un modello con quello successivo. Più rapido ed economico è l'adeguamento della connettività con la rete che sta dando vita a partnership tra le Case automobilistiche e i colossi dell'informatica Apple, Microsoft e Google con le loro piattaforme dedicate alle quattro ruote. L'Alleanza Nissan-Renault, a esempio, ha creato un'unità a Sunnyvale, nella Silicon Valley, dove verranno sviluppati dieci nuovi modelli connessi, dei due brand, che saranno in strada entro il 2020. La sempre più completa integrazione degli smartphone offre enormi vantaggi, ma è indubbio che richieda da parte del guidatore un'azione attraverso touchscreen o joystick che può distrarre. A ovviare a questo rischio Ford è già pronta con la tecnologia di comandi vocali Sync3, presentata sulla nuova Kuga, che è in grado di rispondere a un numero maggiore di comandi ed è meno sensibile alle intonazioni della voce.Comunicare attraverso la rete non è, dunque, più appannaggio di vetture premium, e un'altra conferma arriva da Seat che ha siglato un nuovo accordo con Samsung e Sap, società leader nell'«Internet delle cose», che schiuderà un numero enorme di possibilità a chi è al volante di uno dei modelli della Casa spagnola. Attraverso Internet sarà possibile, per esempio, prenotare e pagare un parcheggio senza lasciare l'auto, oppure autorizzare qualcuno a guidare la propria auto attraverso la lettura delle impronte digitali.Ma, secondo Volvo, si può fare ancora di più eliminando completamente la chiave di avviamento, anche quella elettronica che basta tenere in tasca, sostituendola con una specifica app sullo smartphone. Basta fornire il codice e la persona che lo riceve può mettersi al volante della nostra auto, una possibilità che apre nuove prospettive anche per il car sharing tra privati. Volvo, che al Salone presenta le ammiraglie S e V90 con le quali entra con decisione nel settore del lusso, comincerà a proporre questa tecnologia nel 2017.
Il processo di integrazione dell'auto con il web non si può più fermare, molto, però, c'è ancora da fare per rendere sicure queste connessioni, far sì che siano invulnerabili rispetto agli attacchi di hacker che, come è accaduto lo scorso anno in Usa con una Jeep Cherokee, possono arrivare a prendere il controllo a distanza di una vettura.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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