Conceiçao, il destino segnato ma da Leao a Theo che feeling

Il tecnico: "È da un mese che si parla del successore. Mancanza di rispetto. Guardo avanti, i conti alla fine"

Conceiçao, il destino segnato ma da Leao a Theo che feeling
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Sergio Conceiçao ha capito tutto del suo futuro e non ne ha fatto una tragedia. «È da un mese e mezzo che si continua a parlare del mio successore, non posso controllare quel che dicono altri, c'è un po' di mancanza di rispetto ma sono abituato a tutto questo e non succede solo nel calcio italiano» la risposta diplomatica sull'argomento che non gli toglie certo il sorriso e nemmeno l'energia per preparare la sfida col Como descritta come l'incrocio tra lui e uno dei potenziali concorrenti, Cesc Fabregas, considerato un emergente della panchina. «Lui è un bravo allenatore ma in questo caso conta soltanto il Milan che gioca contro il Como» spiega per bene Conceiçao per evitare qualche altro conflitto personale che a questo punto non gioverebbe all'attuale inquilino di Milanello.

«Non guardo nemmeno troppo avanti, alla fine della stagione faremo i conti» aggiunge ancora e sotto sotto cerca di preparare nel migliore dei modi la semifinale di coppa Italia con l'Inter. Forse a rendergli la vita meno amara, come recita la famosa canzone, devono contribuire - oltre al successo di Lecce - le prime due settimane libere, con la possibilità di allenare per davvero il Milan. «Il gruppo sta bene, esprime gioia e piacere, mi piace lo spirito con cui svolgono un lavoro fantastico» la frase che sembra preludere a una completa sintonia recuperata con tutta la rosa, superando qualche iniziale incomprensione, figlia del suo temperamento e dei risultati a singhiozzo, una volta promettenti, una volta deludenti.

A migliorare l'umore di Conceiçao contribuisce anche la consapevolezza di aver recuperato alla propria causa, che è poi quella del Milan, il talento di Rafa Leao. «È molto disponibile, è uno dei migliori al mondo, con lui ho un rapporto fantastico» spiega il tecnico portoghese e in questo senso anche le voci di dentro confermano il virtuoso idillio sbocciato tra i due, a dispetto di qualche imprecisa interpretazione della scelta iniziale di Lecce. Con i suoi numeri (gol e assist), Leao è tornato al centro del villaggio rossonero e con lui, esaminando l'ultima esibizione di Lecce, anche Theo Hernandez sul conto del quale l'allenatore conferma di aver fatto una scelta di fondo («non voglio castrarlo, lo lascio andare») per consentirgli di esprimere al meglio le sue qualità offensive provvedendo a qualche accorgimento tattico (uno dei due centrocampisti che deve fermarsi per coprirgli le spalle).

Resta sempre aperta la questione del contratto del francese: il suo agente spagnolo continua a ripetere che la priorità di Theo è sempre il Milan ma che nel frattempo, nonostante ci siano alcuni sondaggi provenienti da altri club, non sia stata ancora imbastita la trattativa definitiva. Tradotto: Theo vuole fermarsi a Milanello, il Milan magari vuole lasciare l'ultima parola ai prossimi ds e allenatore.

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