Può sembrare eccessiva l'esultanza del Napoli con il suo popolo al fischio finale, ricordiamoci però della vittoria ad Empoli se a fine stagione Conte dovesse centrare qualche obiettivo per uno o due punti. «Ma il primo tempo non mi è piaciuto ammette l'allenatore potevamo prendere una scoppola e così non va bene. Credo invece che nella ripresa abbiamo meritato portando a casa i tre punti, il resto non conta. Perché questa differenza tra i due tempi? Forse è una questione di tensione, non abbiamo fatto le cose che avevamo deciso di fare eppure avevo avvertito di tenere le antenne dritte».
Vittorie sofferte come queste spesso risultano decisive a fine stagione. «Vivo il calcio da trent'anni, non mi nascondo ma nemmeno dimentico che stiamo soltanto gettando le basi per un futuro solido. I tifosi hanno il diritto di esaltarsi, la squadra no».
Diciamolo subito: gli azzurri avrebbero meritato al massimo il pareggio ma come dice il suo tecnico «abbiamo vinto 1-0, il resto è aria fritta». Il resto infatti racconta di una sola squadra in campo nel primo tempo, l'Empoli, abile nel mettere sotto gli avversari nel gioco e nel ritmo ma incapace di infilare un solo gol alle spalle di Caprile. Il numero uno napoletano è decisivo in tre occasioni, il suo collega toscano è invece spettatore non pagante perché il Napoli non tira mai nello specchio della porta. Ha un approccio sbagliato, è timido ma soprattutto lento nella distribuzione della palla, con alcuni big che dovrebbero garantire la differenza e che invece non vedono palla.
L'intervallo cambia tutto: Conte alza la voce, corregge qualcosa in mediana, tira fuori Lukaku e si affida a Simeone, dal quale
parte l'azione del vantaggio che produce il rigore trasformato da Kvara, unico lampo del georgiano anche lui sostituito poco dopo. Scoppia l'Empoli dopo un primo tempo a mille all'ora e il Napoli gestisce risultato e primato.
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