Un biennio sabbatico dopo l'esonero dall'Inter, poi l'occasione di rientrare nel grande giro offertagli dal presidente De Laurentiis. Risultato: Luciano Spalletti è il primo allenatore della storia azzurra che all'esordio sulla panchina del Napoli conquista 5 vittorie nelle 5 gare iniziali di A. Rafa Benitez si era fermato a quattro nella stagione 2013/14. «Ma ora non dateci pressioni, l'euforia è un nemico», è stato il messaggio del tecnico toscano. Conscio di un entusiasmo che alle pendici del Vesuvio cresce di settimana in settimana.
Napoli, dove i numeri hanno un significato importante, è terra di scaramanzia per eccellenza. Così spazio agli scongiuri di ogni tipo: Spalletti, che nemmeno allo Zenit campione di Russia aveva avuto una partenza così fulminea, ha imitato il cammino di Ottavio Bianchi del campionato 1987/88 e di Maurizio Sarri di quello 2017/18, ma entrambi i suoi predecessori alla fine del torneo giunsero secondi. Il toscano, arrivato tra la diffidenza dei tifosi, al momento non pensa nemmeno lontanamente allo scudetto tanto meno a un posto Champions («la strada è lunga, mancano 72 punti...», ha precisato al termine della gara di Genova nella quale è arrivato un altro poker di gol. Già, le reti: 14 il numero di quelle segnate e dieci marcatori diversi - solo l'Inter ne iscrive di più (11) nei top 5 tornei d'Europa -, con il nigeriano Osimhen capocannoniere della truppa con tre gol all'attivo. «Ma Victor è importante perchè si impegna a fare tutto», l'elogio di Spalletti al suo bomber. La cui media realizzativa si è alzata di parecchio rispetto alla prima stagione in azzurro, complice anche l'assenza di due mesi e mezzo tra l'infortunio alla spalla e il Covid.
In un mese straordinario, Spalletti ha anche collezionato la bella rimonta in Europa League a Leicester (da 0-2 a 2-2 grazie ancora al centravanti africano). Ma il tecnico ha avuto il merito di rigenerare un gruppo deluso dalla mancata qualificazione in Champions e con molti mal di pancia, in primis quello di capitan Insigne, a un passo dal clamoroso divorzio e tornato al centro del progetto. Il Napoli non ha speso in operazioni di mercato con l'eccezione del riscatto di Politano e del prestito oneroso di Anguissa.
In pratica, quindi, la stessa rosa di Gattuso che ora gira a meraviglia. Così difesa solida (due gol incassati), Lozano e Insigne uomini assist. Insomma, gioco, numeri e spettacolo con la truppa azzurra che guarda tutti dall'alto.
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