La dinastia Maldini al Milan va avanti ormai da tre generazioni. Il primo fu Cesare che da giocatore vestì la maglia rossonera dal 1954 al 1966 e poi ricoprì il ruolo di tecnico tra il 1967 e il 1974 tra collaboratore, vice e primo allenatore. Maldini senior, scomparso nel 2016 all'età di 84 anni, fu anche il mister del derby Inter-Milan vinto per 6-0 dai rossoneri nel maggio del 2001. Il figlio Paolo, oggi direttore tecnico del club di via Aldo Rossi, è stato una bandiera storica ed una vera e propria istituzione per il Milan: tra settore giovanile e prima squadra sono ben 31 anni spesi dal 51enne nato a Milano.
Maldini è stato lontano dal Milan dal 2009 al 2018 anno del suo ritorno da dirigente. In tutto questo i due figli di Paolo sono cresciuti nel settore giovanile del club rossonero e mentre Christian, classe '96 attualmente svincolato, non ha avuto fortuna e non ha saputo emergere, c'è un altro Maldini, Daniel che è un 2001 e che ha conquistato la sua prima convocazione da parte della prima squadra. Il figlio minore del dirigente del Milan aveva già stupito tutti durante il ritiro estivo dei rossoneri e vista la sua giovanissima età fa ben sperare per il futuro.
Un paio di settimane Paolo Maldini aveva parlato così della dinastia familiare al Milan: "Il mio rapporto con il Milan è iniziato nel 1978 e non si è ancora chiuso. Il fatto che la famiglia Maldini sia legata dagli anni ’50 ad oggi a questi colori dice tutto. C’è voglia di migliorarsi, di non guardarsi alle spalle e vedere ciò che ho fatto, ma di guardare al futuro". La convocazione del figlio minore, per la prima volta, avrà fatto felici tutti soprattutto i tifosi che si augurano che possa ripercorrere le orme del padre, o quantomeno la metà della carriera sfavillante dell'ex difensore del Milan e della nazionale italiana.
Daniel, però, rispetto al padre ha un ruolo diverso in campo: Paolo era un terzino bravo sia ad offendere che a difendere e nella fase finale di carriera si è anche riscoperto centrale difensivo con buoni risultati. Il figlio d'arte, invece, è un giocatore offensivo gioca da trequartista, ha piedi molto educati ed è stato convocato viste le assenze di Hakan Calhanoglu e Fabio Borini.
Il giovane talento rossonero recentemente è stato blindato dal club con il rinnovo fino al 30 giugno del 2024: chissà se oggi Pioli gli regalerà qualche scampolo di partita se ce ne sarà bisogno contro il Napoli del grande ex Ancelotti?Segui già la pagina di sport de ilGiornale.it?
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