Davanti al principe William i sudditi sfatano il tabù rigori

Svizzera avanti con Embolo, poi subito il pari di Saka L'Inghilterra fa pace dal dischetto e agguanta la semifinale

Davanti al principe William i sudditi sfatano il tabù rigori
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Alla fine, l'Inghilterra il fegato, il polso e altre doti fisiche innominabili le ha. Calma olimpica, o europea, nei rigori, i primi vinti in questa competizione dal 1996, quando fu superata la Spagna, salvo cadere poi contro la Germania e, nel 2012 e 2021, contro l'Italia. In mezzo, ko anche contro Argentina ai Mondiali 1998 e Portogallo agli Europei 2004 e ai Mondiali 2006: la vittoria sulla Colombia ai Mondiali 2018, ottavi di finale, fu la prima nell'arco di 22 anni e parve dare il segnale di rinascita. Poi arrivò Wembley tre anni fa, contro l'Italia, e si vide che forse restava un elemento di emotività a cui nessun consulente poteva porre rimedio.

Il successo di ieri, al termine di una partita tesa e difficile, è da prendere come emblema di coraggio e fegato ma sempre con la riserva della prudenza: è però significativo sia che per la seconda volta consecutiva l'Inghilterra abbia reagito ad uno svantaggio, pur senza attendere i minuti di recupero come contro la Slovacchia, sia che abbia appunto ancora concesso gol per prima. Di Embolo al 75', tocco in scivolata ad anticipare Walker su palla messa in mezzo da destra da Schar e sfiorata da Stones. Saka, con un sinistro a giro, rimbalzante e insidioso perché passato dietro tre fra difensori e compagni di squadra, ha pareggiato 5' dopo e per un po' è parso che gli inglesi potessero vincerla, anche se a conti fatti le maggiori occasioni sono arrivate dagli svizzeri: l'incrocio dei pali colpito da Shaqiri direttamente da calcio d'angolo e il tiro da lontano di Amdouni, ben parato da Pickford, mentre di là Sommer è stato bravo a respingere un bel destro di Rice da fuori area.

È stato forse sorprendente veder uscire Kane, rigorista designato da tanti anni, ma Toney, che lo ha sostituito, è altrettanto abile e lo ha dimostrato al quarto tiro, dopo la splendida apertura di Palmer, che ha ora 12/12 sui rigori e sembra non aver paura di niente. E poi c'è Saka: il gol, certo, ma anche quel rigore che ha cancellato, se non altro a livello psicologico, l'errore contro l'Italia di tre anni fa.

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