Il derby della Capitale violentato dagli ultrà. Non è da Champions

Pari tra Lazio e Roma che serve a poco nella corsa per la prossima Europa

Il derby della Capitale violentato dagli ultrà. Non è da Champions
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Paura fuori dallo stadio tra scontri e bombe carta lanciati dagli ultras con tredici agenti feriti. Tensione in campo per un derby da non sbagliare e possibilmente da vincere. Non ci riesce nessuno, così sia Lazio (sempre due punti avanti ai «cugini») che Roma restano indietro nella corsa Champions. Se nel primo tempo i ritmi sono bassi e si vedono poche occasioni - tutte di marca biancoceleste con Svilar protagonista - la ripresa è più elettrica per contrasti di gioco (e conseguenti gialli, alla fine sei) e situazioni pericolose.

Al netto dei tiri tentati e dei miracoli del portiere giallorosso (almeno tre), meriterebbe di più la squadra di Baroni. Ma ancora una volta Ranieri raddrizza la sfida facendo entrare dalla panchina Shomurodov e anche se l'uzbeko non timbra un gol come contro la Juventus, il suo ingresso porta beneficio alla squadra che, oltre al gol, impegna Mandas in una paratona con Mancini.

Nella notte in cui i centravanti (Dovbyk da una parte, l'ancora convalescente Castellanos dall'altra) sono attori non protagonisti, arrivano due marcatori inattesi. Per la Lazio è vincente a inizio ripresa la zuccata di Romagnoli, specialità del difensore biancoceleste in gol già cinque volte in stagione, quattro delle quali negli ultimi 38 giorni con reti decisive in campionato ed Europa League. Romagnoli, nato nelle giovanili della Roma e 12 presenze in prima squadra con Zeman e Garcia, ha sempre avuto il biancoceleste nel cuore (il suo idolo era Alessandro Nesta a cui è stato spesso paragonato ad inizio carriera per le sue qualità tecniche). L'ultimo difensore della Lazio a segnare in un derby era stato Acerbi il 26 gennaio 2020 e anche allora finì 1-1.

Per la Roma lo splendido pareggio targato Soulé, con un sinistro dalla distanza che sbatte sulla parte inferiore della traversa. L'argentino, strappato alla Juve, è il più grosso investimento (30 milioni) che i Friedkin hanno fatto in stagione ed è il talento rigenerato dalla cura Ranieri. Tre gol negli ultimi due mesi tutti decisivi a Parma, Empoli e Lazio, quest'ultimo un bel regalo per i 22 anni che festeggerà domani.

La Lazio ha cancellato la disastrosa prova di Bodo e deve subito resettare l'occasione persa e concentrarsi sulla rimonta europea (serve una vittoria sui norvegesi con tre gol di scarto giovedì all'Olimpico); la Roma non interrompe la

sua serie positiva, arrivata a 16 risultati utili di fila (meglio dei Top 5 campionati continentali solo il Psg con 28) mentre Ranieri saluta il derby - l'ultimo, lo ha ribadito anche venerdì - senza l'en plein di vittorie.

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