Milano - Le notizie della sera milanista a San Siro sono addirittura tre: 1) aver domato, senza il solito affanno, con 3 gol il Frosinone che non è un comodo rivale, classifica alla mano; 2) aver assistito all'evento, e cioè il ritorno dopo una vita, di Jovic al gol, il primo e forse il più importante; 3) aver salutato il ritorno alla piena attività di Bennacer recuperato dopo sette mesi. Una sola ombra, dettata dal golletto lasciato a Brescianini su punizione. Non si può criticare Maignan perché in occasione del 2 a 0 di Pulisic è suo il lancio delizioso di 55 metri rifinito dall'americano. Ultima chiosa: nella sera più temuta, il risultato più ricco.
Il meglio nella coda della prima frazione. In un paio di minuti c'è l'occasione golosa per il Frosinone dopo un pasticcio difensivo di Tomori (s'impappina sulla palla che spalanca la porta a Cuni, l'albanese sul quale Maignan ha il merito di restare in piedi) seguita dalla ripartenza del Milan snodata attraverso la sequenza Pulisic-Loftus Cheek-Chukwueze, da sinistra verso destra. Il cross del nigeriano, deviato da Romagnoli, trova Jovic appostato al posto giusto per girare col sinistro e trovare il primo sigillo della sua discussa stagione. Tutto lì il Milan perché nel resto del tempo c'è il gelo dello stadio a cui corrisponde perfettamente la grande tensione tradita dalle giocate appena abbozzate, con la tensione di sbagliare, specie in difesa dove la scelta dell'esperienza di Pioli (Theo Centrale, Florenzi sul fianco sinistro) viene seguita con grande apprensione. Sei mesi e qualche giorno dopo il precedente gol in maglia viola, il serbo Jovic sotto gli occhi di Ibra, Giroud e Altafini, il gol di ieri e altro ieri - Jovic ritorna nel tabellino dei marcatori.
Come per non perdere lo slancio, in avvio di ripresa, il Milan torna a riscaldare San Siro. Questa volta il merito principale è di Maignan, specialista nei lanci lunghi, spesso riservati alle accelerazioni di Leao. Questa volta è per Pulisic favorito dall'errore della difesa del Frosinone che si fa trovare a ridosso della metà campo lasciandogli così la possibilità d'infilarsi alle spalle. L'americano, il più attivo dell'attacco rossonero, infilatosi come una freccia nella prateria sguarnita, guadagna spazio, evita Turati in uscita e deposita sotto la traversa con uno scavetto il 2 a 0.
Il cedimento del Frosinone, squadra acerba ma di grande avvenire e forse ancora di ridotta personalità fuori dal suo stadio, diventa ufficiale con lo squillo del 3 a 0 milanista favorito dal cross di Theo, l'assist di Jovic per Tomori pronto alla deviazione vincente.
Nel finale c'è un po' di tutto: il ritorno di Bennacer dopo 206 giorni dal suo infortunio, il gol su punizione (con qualche amnesia difensiva) di Brescianini, di scuola rossonera, e il secondo spezzone riservato a Camarda.
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