Niente scherzi, siam tedeschi. Dortmund del muro giallo non tradisce i tedeschi nonostante grandine e saette abbiano messo becco per 25 minuti, con tanto di interruzione che ha trasformato Germania-Danimarca in una partita in tre tempi.
Due gol con le firme del mangiareti Havertz (gli ha dato una mano un rigore) e con il solito tocco di magia (3 reti) di Musiala, in serata forse oscura ma pronto a lasciar traccia quando destino e compagni servono la palla giusta. Ora la Germania attende la vincente di Spagna-Georgia. La Danimarca non ce l'ha fatta, lontano lo sgambetto di un Europeo che fu (1992) ed anche la bella faccia dell'ultimo Europeo. Germania globalmente più forte con tocco di fortuna al momento giusto, Danimarca a polveri bagnate in attacco.
Nel giro dei primi 12 minuti i tedeschi hanno tirato sei volte in porta con alterni risultati: un gol annullato dal Var, palloni calciati fuori e le parate, talvolta avventurose, di Schmeichel hanno evitato il botto alla Danimarca. Tedeschi impenetrabili negli interventi di Rudiger e aggressivi a centrocampo con le stelle (Kroos, Gundogan) che non sono state a guardare: Musiala forse un po' imballato, gli altri reattivi soprattutto con Sane schierato al posto di Wirtz, gemello di Musiala. Danimarca schiacciata per almeno venti minuti, poi qualcosa si è visto: intraprendente Maehle, elegante Eriksen pronto a sferrare il primo tiro decente dei danesi contro Neuer, che sarà pure anziano come Schmeichel (38 anni il tedesco, 37 il danese) ma tien botta. Però proprio quando la partita sembrava riequilibrarsi ecco tuoni, fulmini,saette e grandine degna di palline da golf. L'arbitro pronto ad interrompere la partita, il pubblico a sorbirsi la doccia non del tutto imprevista dai metereologi. Venticinque minuti di attesa, eppoi il rientro per giocare gli ultimi dieci del primo tempo. Ma il tanto è bastato per vedere Havertz, ancora titolare al posto di Fullkrug, mangiarsi l'ennesima rete per merito dell'istinto di Schmeichel e Hojlund mettere alla prova i riflessi di Neuer in uscita. Due gol mancati, o due gol salvati dai portieri: punti di vista.
Ma proprio inizio ripresa gol fatti e annullati, e Var protagonista, hanno indirizzato la partita: dapprima Andersen, un ex Sampdoria, si è visto cancellare una rete, in mischia, per un fuorigioco e nell'azione successiva proprio un suo intervento, casuale, di mano ha concesso il rigore alla Germania, segnato da un Havertz finalmente chirurgico nel tiro in porta. Anche, più tardi, se n'è mangiati altri due. Poi hanno pensato Musiala a mettere sigillo e il Var ad annullare un gol a Wirtz.
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