È una doppia festa per Sarri: conferma e ipoteca scudetto

Paratici: "Senz'altro con noi nel 2020-21". Ronaldo, rigore e doppietta. E Immobile accorcia dagli 11 metri

È una doppia festa per Sarri: conferma e ipoteca scudetto

A Cristiano Ronaldo vengono i tre minuti e la Juventus fa tre passi verso il nono scudetto di fila. Una doppietta del portoghese e un finale da paura fanno volare la capolista a più otto sulle inseguitrici. I bianconeri per la prima volta in questa stagione battono la Lazio, ritrovano il successo dopo due punti in tre gare: adesso servono quattro punti per l'aritmetica tricolore. Doveva essere una partita da titolo è stata trasformata dalla pandemia nella sfida tra le sopravvissute al Coronavirus. La Lazio falciata dalle assenze, la Juventus toccata nell'anima, nella difesa e comunque acciaccata. Sarri se la cava con i singoli, ci mette del suo, ma questo titolo in dirittura arrivo non è quello della manifesta superiorità, ma quello delle incapacità altrui, al netto di scuse mirabolanti e curiose.

Non vale certo per la Lazio che ha praticamente la formazione obbligata, compreso Djavan Anderson preferito a Lukaku, fuori per motivi disciplinari. Dall'altra parte recuperano De Ligt e Bonucci, ma nel riscaldamento si ferma Higuain: dentro Dybala. La mezz'ora con il Sassuolo è stata la peggiore della Joya post Covid: il rinnovo del contratto occuperebbe i pensieri dell'argentino, mentre la Juventus sta iniziando a perdere la pazienza. Sarri aveva già mescolato il suo mazzo di carte pescando a sorpresa Ramsey e Douglas Costa. L'afa dell'Allianz Stadium la fa da padrone in un primo tempo dove le squadre si aspettano in cerca dell'episodio. Finisce pari all'intervallo il conto dei pali: Alex Sandro di testa scheggia l'esterno, mentre Immobile lo centra in pieno dalla distanza a Szczesny battuto. La Juve prova a fare la partita, ma manca un riferimento in attacco (Higuain appunto) e ha poco dalle corsie, anche a destra dove Douglas Costa e Cuadrado dovrebbero garantire il cambio di passo al solito fraseggio di posizione. Dovrebbero. La Lazio dà l'impressione di potersi infilare da un momento all'altro nella fragile difesa bianconera. Cristiano Ronaldo non trova il guizzo alla ripartenza. Ma si rifà subito dopo con l'assistenza del Var che vede dentro l'area il braccio di Bastos che respinge la botta del portoghese, implacabile dal dischetto. Il terzo di fila dopo i due all'Atalanta: uno scudetto di rigore, ma CR7 subito dopo cala il bis segnando a porta vuota in contropiede: Dybala ruba palla a Luiz Felipe e serve l'assist del raddoppio. Cristiano Ronaldo è a un gol dal record di Borel: trentuno gol in un campionato con la Juve. E a questo punto si può dire mantenuta la promessa di Sarri a inizio stagione: «Farò battere un record di gol a Cristiano». La traversa dice no al tris del portoghese, mentre la Lazio sembra uscire dalla partita. Neanche Dybala chiude la partita.

E la dormita della difesa con Bonucci e Szczesny che su una palla innocua si fanno infilare da Immobile la riapre. Immobile fa trenta dal dischetto e risponde al sorpasso di CR7 in testa alla classifica cannonieri. Il portiere si rifà sulla punizione di Milinkovic Savic.

Sarri finisce con la difesa a tre con Rugani per Dybala: cambio alla Trapattoni dicono in tribuna, altro che sarrismo. Ma batte il tabù Lazio e incassa la conferma di Paratici. Questo scudetto incolore potrebbe comunque non bastare di fronte a una brutta Champions.

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