Ortisei Ora il mal di pancia lo sta facendo venire lui, a tutti. Tom Dumoulin, quello che nel tappone alpino ha rischiato di perdere il Giro per un improvviso attacco intestinale, ieri ha messo tutti a sedere con una condotta di gara semplicemente spavalda. Altro che attaccarlo, è già buono che l'olandese volante alla fine non abbia staccato lui tutti. La prima tappa dolomitica conferma quello che fin qui abbiamo visto e registrato: l'olandese è quello che sta meglio. È l'uomo da battere. E sarà difficilissimo buttarlo giù dal grandino più alto.
La tappa di Ortisei finisce all'americano Tejay Van Garderen, che riscatta un Giro d'Italia difficile e si porta a casa una delle tappe più spettacolari, beffando allo sprint un esausto Mikel Landa, che si deve accontentare ancora una volta del secondo posto. Recuperano terreno il francese Thibaut Pinot, il nostro Domenico Pozzovivo e il russo Ilnur Zakarin, mentre i tre grandi della classifica arrivano al traguardo insieme con poco più di un minuto di distacco. E a sorridere, ovviamente, è il solo Tom Dumoulin.
L'olandese ha firmato anche ieri una grande tappa, rispondendo con assoluta intelligenza tattica e anche con apparente facilità agli attacchi portati dal colombiano Nairo Quintana prima e Vincenzo Nibali poi sul Passo Gardena. Li ha raggiunti proprio al Gpm salendo del suo passo, poi ha fatto l'andatura in discesa e nella salita finale si è preso anche il lusso di firmare un paio di progressioni che per un attimo hanno messo davvero in seria difficoltà i due rivali.
Nel finale i tre sono arrivati anche a fare melina, lasciando scappare tutti gli altri che, come detto, hanno finito per guadagnare terreno. Dumoulin, nel veder partire Pinot e Zakarin, chiede collaborazione a Nibali e Quintana, i quali però fanno orecchie da mercante. L'olandese, nel dopo corsa, non le manda a dire: «Continuano a focalizzarsi su di me spiega - e non si preoccupano di Pinot che oggi è andato via ed è più forte di loro a cronometro. Sarebbe bello se perdessero il podio».
Prontamente gli risponde Nibali. «Sarebbe contento se io e Quintana perdessimo il podio? Me ne frego di quanto possa pensare, è meglio che stia attento perché potrebbe perdere anche lui il podio... Io non sono mai stato così spavaldo, dovrebbe imparare a tenere i piedi per terra e sarebbe meglio parlasse in rosa a Milano, non certo oggi».
Per il momento, più che attaccarlo, ci attacchiamo: al fatto che il Giro non sia finito. Alla speranza che l'olandese possa andare in crisi oggi sul traguardo di Piancavallo.
Ci attacchiamo al Monte Grappa di domani. Ci attacchiamo alla stranissima, e fin qui poco efficace e fortunata, alleanza tra Nibali e Quintana. Insomma, per il momento, ci attacchiamo. Anche perché l'olandese volante, non si stacca.
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