Enigma Motta tra cambi, parole e il caso Vlahovic

Il tecnico elogia Mbangula, ma lo sostituisce. Dubbi sulla gestione del serbo

Enigma Motta tra cambi, parole e il caso Vlahovic
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Due partite non fanno primavera. Nel senso che, dopo avere mostrato un buon calcio e ottenuto quattro punti in campionato tra Atalanta e Milan, la Juventus ha fatto tre passi indietro sul campo del Bruges nel penultimo turno di Champions League: il primo proprio sul piano del risultato, dal momento che lo 0-0 senza quasi tirare in porta ha impedito ai bianconeri di rimanere in corsa fino alla settimana prossima per un posto tra le prime otto che avrebbe evitato loro gli spareggi.

Il secondo su quello estetico, perché davvero il calcio proposto non è stato granché: quanto al terzo, riguarda l'analisi mediamente incomprensibile di Thiago Motta (nella foto). Un Thiago Motta che nel post partita ha tirato le orecchie all'intero reparto d'attacco spiegando di aspettarsi «molto di più da parte di tutti» salvando però la prestazione di Mbangula: peccato che l'esterno belga sia stato il primo a essere sostituito, non si capisce bene perché visto che era stato agli occhi di tutti il più pericoloso venendo poi promosso dallo stesso tecnico una volta terminata la gara.

Né convince la gestione di Vlahovic, in campo per poco più di una ventina di minuti complessivi tra Milan e Bruges: lo stesso Motta ha parlato di scelta tecnica, il che equivale a una (momentanea?) bocciatura del serbo a favore di un non centravanti come Nico Gonzalez. Considerata la prossima arruolabilità di di Kolo Muani, viene da chiedersi che fine farà il numero 9 e se l'affermazione di Giuntoli secondo cui «non vogliamo cedere nessuno, ma aggiungere qualità» sia stata buttata lì per caso in attesa di novità di mercato.

La Juve insomma non decolla e non brilla in continuità: fa più o meno il suo dovere, ma senza slanci protratti nel tempo e lasciando una sensazione di incompiutezza pericolosa adesso che non si è più a inizio stagione.

Tra due giorni i bianconeri saranno peraltro impegnati sul campo del Napoli capolista e tante certezze

non ce ne sono, visto l'andamento ondivago mostrato finora e la resa decisamente inferiore alle attese per esempio dell'intoccabile (ma perché?) Koopmeiners e di Douglas Luiz, finora per di più mai provato da trequartista.

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