La Superlega messa alla porta dalla Uefa, rientra improvvisamente dalla finestra grazie alla Fifa. Sotto l'alto patrocinio dell'ineffabile Gianni Infantino che dal suo trono in Qatar ha annunciato la creazione di una sua superlega, il megamondiale per club che dal 2025 sostituirà la formula attuale della ex coppa Intercontinentale a sette squadre, con i soli campioni delle sei confederazioni continentali oltre al paese ospitante, che nel '23, per l'ultima edizione, sarà il Marocco. Poi, dopo una pausa di un anno, via alla nuova formula che era già stata programmata a 24 squadre e doveva debuttare nel '21 in Cina, ma è stata rinviata a causa della pandemia che ha costretto a spostare di un anno Europei e coppa America. Così, sulle ali del gigantismo che sta drogando la Fifa (ricordiamo che anche i prossimi Mondiali per nazioni passeranno addirittura a 48 squadre), Infantino ha deciso di allargare subito il giro passando direttamente a 32 club, «i migliori del mondo» come ha detto il megapresidente, senza però spiegare con che criterio verranno selezionati.
Insomma, la sostanza è che se Infantino avesse mano libera, ci ritroveremmo con un Mondiale per nazioni negli anni pari (lo svizzero sta cercando in tutti i modi di far passare una cadenza biennale anche per le nazionali) e un Mondiale per club in quelli dispari, in modo da garantire alla Fifa una cascata continua di introiti. Il tutto sopra la testa dello stesso Ceferin che pensava di aver sventato l'assalto al monopolio dell'Uefa nella gestione dei tornei per club e invece si vede improvvisamente spuntare questa pericolosa alternativa.
L'annuncio del supertorneo per club è la ciliegina finale sul mese da protagonista di Gianni Infantino che facendo il bilancio del Mondiale qatariota («il più bello di sempre», formula immancabile per ogni edizione) ha persino definito «incredibili» i gironi a quattro che hanno generato le solite storture di risultati falsati, riservandosi solo di decidere se per il futuro avremo 12 gruppi da 4 o 16 da 3... D'altra parte i problemi della Fifa sono questi, perché per i lavoratori morti per costruire gli stadi dell'emiro se la cava dicendo di aver fatto di tutto per proteggerli, anche se ora dovrà rispondere al Nepal, che ha chiesto a Infantino risarcimenti per i 400mila operai sfruttati in ogni modo per poter giocare questo mondiale.
Ma nel vocabolario della Fifa non esiste la parola «scusa». Anzi, come precisa Infantino sui diritti umani, «ci sono culture diverse, modi diversi di vedere le cose. E noi come Fifa dobbiamo prenderci cura di tutti». Compresi autocrati e tiranni.
E, dopo aver rimbalzato anche il presidente ucraino Zelensky, che già aveva preso uno schiaffo dal Cio sulla riammissione degli atleti russi e voleva lanciare un videomessaggio prima della finale, ha chiesto per 90 minuti di pensare solo al calcio: «Credo che i tifosi allo stadio e i miliardi di tifosi davanti alla tv, vogliano godersi gioie ed emozione senza pensare ai problemi». Non disturbate il manovratore.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.