Udine E' morto Davide Astori, capitano della Fiorentina, nel ritiro di Udine, hotel La' di Moret, a poche ore dalla sfida con i friulani. La notizia piomba sul cellulare alle 11,30 e trasforma un pre partita di una gara normale, in un giorno che segnera' per sempre la storia della Fiorentina. Il capitano viola e centrale della Nazionale se ne e' andato nel sonno volando dal campo all'eternita'. Lasciando un vuoto pneumatico di dolore e desolazione. Il capo della Procura della Repubblica di Udine, Antonio De Nicolo, ha aperto un fascicolo contro ignoti. In casi come questi un atto dovuto: «L'idea e' che il calciatore sia deceduto per un arresto cardio-circolatorio frutto di cause naturali. E' strano che accada una cosa del genere ad un professionista così monitorato, ma purtroppo nella vita l'imponderabile puo' sempre succedere».
La tragica realtà si è manifestata alle 9,30 di ieri mattina, quando la Fiorentina si è riunita a tavola per la consueta colazione. Davide era famoso anche per la sua puntualita', la sua assenza e' suonata subito stonata per Pioli e i giocatori: così un massaggiatore e' andato a bussare alla porta della sua camera, ma non ci sono state risposte. A quel punto un addetto dell'hotel munito di passepartout ha aperto la camera di Astori e i due si sono trovati davanti ad uno scenario agghiacciante: Davide immobile, ormai privo di vita da ore, nel suo letto. Astori era solito dormire da solo in camera, come talvolta capita ai senatori di un gruppo. Lo sgomento è calato nel ritiro viola e la notizia è cominciata circolare.
Alle 11,49 la società viola ha diramato una nota ufficiale in cui si spiegava che il calciatore era deceduto nella notte in seguito ad un malore. Nel frattempo i Carabinieri interrogavano il portiere Sportiello e il medico sociale Luca Pengue per raccogliere informazioni sulle ore finali del giocatore. Il numero 1 viola è stato l'ultimo la sera precedente dopo cena a intrattenersi con Davide. Lui e Astori hanno giocato alla playstation fino alle 23,30 e non c'era nessun segnale che lasciasse presagire l'imminente tragedia. Sportiello quando Davide è rientrato nella propria camera gli ha inviato un messaggio: «Hai dimenticato le scarpe da me» e l'altro ha risposto: «Le prenderò domani». Questo l'ultimo contatto.
A metà mattinata è arrivato anche il magistrato, Barbara Loffredo, per constatare il decesso e poco dopo la salma è stata trasferita all'obitorio dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, dove oggi verrà fatta l'autopsia.
La squadra è ripartita in aereo alle 15 per Firenze. A Udine è rimasto solo il club manager Antognoni. Nel pomeriggio all'ospedale sono arrivati i familiari del capitano: il padre Renato con l'altro figlio Bruno, accompagnati da Antognoni e dal dottor Pengue.
I fratelli Della Valle si sono divisi: Andrea è andato a Firenze a incontrare gli altri dirigenti. Il presidente commosso ha parlato ai giornalisti fuori dal centro sportivo: «Siamo sconvolti - ha detto -, Davide era un ragazzo speciale, un direttore e un allenatore contemporaneamente. Più lui di me dentro il progetto viola. Così tanto che domani avrebbe dovuto firmare il contratto a vita con noi. Stateci vicini».
Diego ha raggiunto Udine intorno alle 17,30 e si è recato subito all'ospedale per portare conforto alla famiglia del difensore. Poco dopo è arrivata la compagna di Davide, Francesca, senza la figlia Vittoria.
Il sindaco di Firenze ha proclamato il lutto cittadino nel giorno in cui si terranno le esequie, ancora da stabilire
quale sarà il luogo. I tifosi viola sono andati in massa al Franchi per affiggere striscioni e sciarpe in ricordo del loro capitano. Firenze è colpita al cuore, una tragedia che segnerà per sempre la storia della sua squadra.
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