Fondo scivoloso a Messina: la Forestale blocca Nibali in allenamento

Scoppia la polemica per l'episodio che ha visto le guardie irremovibili anche con il campione del ciclismo in un tratto di montagna giudicato rischioso

Fondo scivoloso a Messina: la Forestale blocca Nibali in allenamento

Allenarsi anche durante le festività trascorse in famiglia, a Messina, è un fatto normale e un dovere specifico per un campione come Vincenzo Nibali. Stavolta però alcune situazioni eccezionali hanno trasformato il suo oscuro lavoro invernale in un vero caso nazionale. Primo evento eccezionale: la neve caduta su Messina e il ghiaccio formatosi sulle strade di montagna. Secondo evento eccezionale, legato al primo: le guardie forestali, che hanno transennato alcuni tratti pericolosi per la normale circolazione, hanno finito per bloccare anche il campione, senza tenere conto della sua abilità di ciclista (ha pur sempre vinto un Giro d'Italia sotto la tormenta delle Dolomiti). Il regolamento sopra tutto e sopra tutti, senza possibilità di interopretazioni e di buonsenso: alla fine, la polemica è servita.

Tra lo stupito e lo stizzito, il campione messinese ha raccontato la disavventura alla Gazzetta dello Sport: «Stavo salendo da Villafranca verso la località Quattro Strade. C'era un cartello di blocco per il ghiaccio sulla strada, ma comunque pensavo che fosse riferito alle macchine, che peraltro ho visto scendere in senso opposto, non a chi andava in bici. Stavo facendo dei lavori specifici ed ero molto concentrato. Così sono passato davanti a una macchina della Forestale che mi ha visto, mi è venuta dietro e per farmi fermare mi ha quasi stretto al bordo della strada. Mi hanno chiesto i documenti. La strada era sicuramente praticabile, della neve caduta a Messina nei giorni scorsi non c'era più traccia. Si è trattato di un malinteso, ma qualcosa del genere non mi era mai capitato in carriera».

Irritate le reazioni delle istituzioni. «Non comprendo lo stupore del ciclista Vincenzo Nibali davanti a una pattuglia della Forestale che cerca di tutelare la sua sicurezza e quella del territorio. In un Paese dove i vigili urbani della Capitale si assentano massicciamente per il Capodanno, dovremmo andare orgogliosi di coloro che svolgono il proprio lavoro con senso del dovere e rispetto delle regole. Dovremmo dire grazie a questi forestali che, pur essendo stati in servizio la notte del 31 dicembre e il primo gennaio per l'emergenza maltempo e per accogliere gli immigrati, la mattina del 2 erano ancora a lavoro»: così su Facebook il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone.

«Se Nibali, continuando, fosse caduto, la colpa sarebbe stata comunque della Forestale. E chissà quante polemiche trattandosi di un grande campione di fama mondiale»: questa invece la replica della Forestale di Messina. Secondo i funzionari della Forestale, il vincitore di Vuelta, Giro e Tour, «una volta giunto al bivio, ha imboccato la strada provinciale malgrado le transenne, un cartello che indicava il divieto e la pericolosità dell'arteria».

«Per il futuro - dice l'architetto Gustavo Lampi, responsabile delle relazioni esterne della Forestale di Messina - saremo ben lieti di assistere il grande campione quando, in condizioni meteo climatiche buone, vorrà allenarsi sulle strade dei Peloritani. Potremmo fornirgli anche una scorta durante le sue arrampicate, per noi sarà un onore, ma concedere deroghe, a rischio della pubblica sicurezza, non possiamo».

Toni accesi, ma la polemica è destinata a spegnersi nel breve volgere di poche ore: la

prossima uscita di Vincenzo Nibali sarà il 6 gennaio a Piazza Duomo, quando il ciclista, ancora una volta, sarà in prima fila per la pedalata di beneficenza a favore della ricerca contro la distrofia muscolare di Duchenne.

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