Formula Uno, Fia e Ferrari sotto assedio per il caso 'power unit'

La Mercedes guida la protesta contro il Cavallino. Intanto la Fia si difende: ''Accordo con Ferrari confidenziale come da regolamento''

Formula Uno, Fia e Ferrari sotto assedio per il caso 'power unit'

In attesa dell'inizio del Mondiale 2020, nuove nubi si addensano sul mondo della Formula Uno, con il duello tra Ferrari e Mercedes, che si fa sempre più acerrimo in pista e fuori.

Non si placano le polemiche in Formula Uno dopo l'accordo Fia-Ferrari sulla legalità della power unit di Maranello. Dopo i controlli, le polemiche e le accuse della scorsa stagione: gli altri team, capeggiati proprio dalla Mercedes, esclusi quelli motorizzati Ferrari (Alfa Romeo e Haas) hanno inviato un comunicato stampa congiunto nel quale chiedono chiarimenti alla Federazione con cui si sono detti ''sorpresi e scioccati dalla dichiarazione della FIA di venerdì 28 febbraio in merito alla conclusione delle sue indagini sull'unità di potenza di Formula 1 della Scuderia Ferrari''.

La ricostruzione

Tutto era nato nella parte finale della scorsa stagione, con le polemiche sulla power unit Ferrari esplose definitivamente quando Max Verstappen, pilota della Red Bull aveva attribuito le scarse prestazioni della Ferrari al fatto che avessero ''smesso di barare'' con la power unit incriminata. Alle accuse aveva fatto seguito la replica di Mattia Binotto, team principal della Ferrari: "Parole deludenti". Alla vigilia della nuova stagione, la Fia ha diramato una nota annunciando che ''dopo approfondite indagini tecniche, ha concluso la sua analisi del funzionamento della Power Unit della Scuderia Ferrari e ha raggiunto un accordo con il team. Le specifiche dell'accordo rimarranno tra le parti". La mancata divulgazione dei termini ha ovviamente scatenato la reazione degli altri team, che dà luogo appunto al comunicato congiunto. Nella giornata di oggi la Fia replica così: ''L'accordo stipulato dalla FIA e della Ferrari è uno strumento legale riconosciuto come componente essenziale di qualsiasi sistema disciplinare ed è utilizzato da molte autorità pubbliche e altre federazioni sportive nella gestione delle controversie".

Le polemiche sul Das Mercedes

La vicenda può essere in qualche modo ricollegata al caso del Das, il sistema di sterzo assistito della Mercedes, che scoperto in mondovisione aveva sollevato un mezzo polverone. Anche perché la Federazione si era affrettata a dargli il via libera per il 2020 vietandolo però a partire dal 2021, con un occhio al Budget Cap. La Ferrari aveva sottolineato come ci avesse lavorato considerandolo però rischioso proprio a livello regolamentare, mentre il dirigente Red Bull Helmut Marko aveva parlato direttamente di correttore di assetto e dunque di sistema illegale. Tanto che qualcuno non escludeva a priori una protesta ufficiale da parte di entrambi i team a Melbourne. Ma l'annuncio dell'accordo Fia-Ferrari a questo punto pare abbia fatto passare tutto in secondo piano.

I dubbi irrisolti

Pare evidente in ogni caso che il comunicato Fia non chiude affatto la questione anzi lascia aperti numerose perplessità sulla regolarità o meno della power unit 2019 di Maranello. La Federazione chiude l'indagine, quindi in teoria non ha raggiunto prove di irregolarità nelle diverse occasioni i cui ha esaminato i motori Ferrari. Tuttavia l'accordo che resta fra le parti non può che alimentare i dubbi sull'ambiguità dell'archiviazione del caso: se tutto era regolare perché non dirlo chiaramente? E se invece l'accordo nascondesse l'aver evitato una penalizzazione, o peggio una squalifica? E ancora, se fosse una compensazione del Das Mercedes in vista della prossima stagione? Tutti interrogativi legittimi di una querelle sempre più indecifrabile.

Intanto resta ancora viva la paura che l'emergenza sanitaria sul

Coronavirus possa avere ripercussioni sull' inizio del campionato, previsto per il 15 marzo in Australia. Un altro pericoloso spauracchio per il mondo della Formula Uno, già diviso tra liti e polemiche sempre più insanabili.

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