Ganna, un Giro a cento all'ora. L'arcobaleno si colora di rosa

Il campione del mondo vince la cronometro di Palermo e veste la maglia di leader: "Finora la vedevo solo in tv"

Da Wikipedia
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Prendiamoci quello che viene, in questo Giro che parla subito italiano anche se temiamo che lo sia per poco. Prendiamoci quello che passa il convento in questa corsa rosa che, visti i chiari di luna, non ci riserverà tante giornate di grazia. Prendiamoci Filippo Ganna, anche se lui passa via velocissimo, come un bolide, sulla sua Pinarello color oro, fasciato dai colori dell'arcobaleno di campione del mondo e, con veloce abilità, neanche fosse David Copperfield in persona, la trasforma di rosa.

È lui la prima maglia rosa di questo Giro 103 incominciato a tutta velocità, grazie a questo ragazzone di 193 centimetri che va di fretta e combatte con il vento, trasformandosi in tornado. Filippo Ganna spazza via la concorrenza nella crono da Monreale a Palermo (2° il portoghese Joao Almeida; 3° il danese Mikkel Bjerg) e completa il suo triplete di maglie: dopo aver indossato l'iride una settimana fa a Imola e, prima ancora, il tricolore, eccolo con la prima maglia rosa (ma sue sono anche quella ciclamino a punti e quella bianca di miglior giovane, ndr).

Era il grande favorito della vigilia e Filippo non si limita a vincere, ma stravince: infligge un paio di secondi al chilometro al primo dei battuti, polverizza il record di velocità media in una crono rosa con 58,831 (il belga Verbrugghe nel 2001 fece un soffio meglio, ma in un prologo, più corto).

«È un'emozione indossare la maglia rosa, mi fa strano pensare che fino a pochi anni fa la vedevo alla tv - racconta Ganna -. Venire per la prima volta al Giro, vincere la tappa e vestirmi di rosa è davvero tanta roba. Ero tra i favoriti, ho cercato di restare calmo e alla fine il risultato mi ha premiato. È un successo che prendo come auspicio per i prossimi giorni in cui dovremo aiutare Thomas, che punta alla vittoria finale».

Prendiamoci anche il settimo posto di Matteo Sobrero, anche lui piemontese, scoperto ciclisticamente come Ganna dall'ex pro Marco Della Vedova, guarda caso fidanzato con Carlotta, la sorella di Filippo Ganna. Insomma, in famiglia ieri sera è stata festa grande.

Quattro titoli iridati nell'inseguimento in pista col primato sui quattro chilometri, il Mondiale e due titoli nazionali a cronometro, ora anche la maglia rosa, Ganna è quel che si dice un talento, un predestinato del pedale. Marco Villa, il Ct azzurro della pista, è convinto che uno così farà grandi cose anche su strada, in corse come Roubaix e Fiandre. Bradley Wiggins, grandissimo pistard e vincitore di un Tour, è convinto che l'azzurro possa stabilire il nuovo record dell'ora, portandolo tra i 57 e i 58 chilometri, limite che potrebbe essere per diversi anni inattaccabile.

Intanto, però, Ganna è compagno di squadra alla Ineos di Geraint Thomas e il gallese, per non saper né leggere né scrivere, si è già portato avanti con il lavoro: 26 di vantaggio su Simon Yates,

1'06" su Nibali, 1'21" su Kruijswijk, 1'24" su Fuglsang e addirittura 1'37" su Majka. Prendiamoci quello che viene, gustiamoci Ganna in rosa: il Giro è subito italiano, ma è molto difficile che possa essere degli italiani.

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