Da Gasp ai sogni Zidane e Conte. Igor in un quadrimestre deve scacciare ombre pesanti

Solo la Juve può far scattare il rinnovo per la prossima stagione. E il casting continua

Da Gasp ai sogni Zidane e Conte. Igor in un quadrimestre deve scacciare ombre pesanti
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Igor Tudor si gioca la grande occasione della carriera sulla panchina della Juventus, ben sapendo di avere una data di scadenza ben precisa: il Mondiale per Club. Un quadrimestre per riassemblare i pezzi di una squadra uscita tritata dalla gestione Thiago Motta e provare così a conquistare la riconferma, visto che l'opzione di rinnovo la potrà - in caso di qualificazione alla prossima Champions - esercitare solo la Vecchia Signora. Quella Juve che il gigante di Spalato ama profondamente, tanto da accettare per la prima volta in carriera un contratto a breve termine. D'altronde al cuor non si comanda e l'ex difensore non poteva declinare la chiamata di quella che a tutti gli effetti rappresenta la sua squadra del cuore. Per fare il vice di Pirlo nel 2020 pagò una penale di 150mila euro all'Hajduk per liberarsi e volare a Torino; nella stagione della serie B si ridusse l'ingaggio dopo una serie di infortuni. Stavolta ha rinunciato alla garanzia di un paio di milioni di euro assicurati in caso di contratto valido per l'anno prossimo.

Una sfida che Tudor proverà in tutte le maniere a vincere, ben consapevole però del fatto che alla Continassa abbiano già aperto il dossier panchina per la prossima stagione. Il sogno resta Antonio Conte, il cui futuro è difficilmente ipotizzabile. Il salentino ha altri due anni di contratto col Napoli, ma pretende progetti chiari e garanzie negli investimenti dopo aver visto la sua creatura uscire indebolita dalla finestra invernale (Okafor per Kvaratskhelia).

Occhio al nome di Gian Piero Gasperini, che non sarebbe affatto insensibile dinanzi alla chiamata della Juve, suo grande amore giovanile. Sarebbe per Gasp il coronamento di una carriera dopo aver scritto la storia dell'Atalanta. Il quadrimestre con Tudor e il suo 3-4-2-1 può essere tra l'altro una sorta di prova generale verso il calcio gasperiniano, che intriga parecchio all'estero (piace a Monaco, Benfica e Al Ahli) oltre a essere nei pensieri della Roma.

Da capire poi se potrà tornare d'attualità Roberto Mancini, che nei giorni scorsi è stato chiaro con la dirigenza bianconera: non lo attraeva la possibilità di fungere da traghettatore. Tutt'altro discorso sarebbe davanti a un progetto almeno biennale. Infine attenzione anche al nome di Stefano Pioli, stimato da Cristiano Giuntoli fin dai tempi del Milan. Suggestiva ma al momento complessa da percorrere la pista Zizou Zidane, che sembra aspettare la chiamata della nazionale francese dopo il Mondiale 2026 e non allena da quasi quattro anni. Tanti, troppi anche se alla guida del Real Madrid aveva vinto tutto.

La vera domanda però è un'altra: in dirigenza rimarrà tutto così in estate o ci saranno nuovi ingressi e a quel punto a chi toccherà la scelta eventuale del nuovo allenatore? Insomma, la partita appare ancora bella lunga. Con lo stesso Tudor che intende giocarsi al massimo le proprie chance. Anzi per citare un celebre slogan juventino: fino alla fine.

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