
Destini alla rovescia. Il mondo intorno a Gasperini e Baroni si è capovolto nel giro di poche settimane, ribaltando valutazioni e concetti che sembravano ormai certi. A partire dal futuro del Gasp, che più volte ha manifestato l'intenzione di cambiare aria a fine stagione, nonostante il contratto in essere con la Dea fino al 2026. Eppure il presidente nerazzurro Antonio Percassi non si dà per vinto e giovedì sera ha ribadito l'intenzione di trattenerlo. Ci riuscirà? La sensazione è che qualcosa possa cambiare nei sentimenti dei protagonisti. In tal senso occhio alle frasi di Gasperini alla vigilia: «Le parole del presidente sono la sua ennesima dimostrazione d'apprezzamento, il rapporto tra me e lui è sempre stato buono. Tutto il resto poi è calcio, il calcio va avanti».
Insomma, la partita sul futuro del Gasp sembra ancora aperta. Così come appare tutto da definire il futuro del collega laziale Marco Baroni, che fino a gennaio sembrava intoccabile e prossimo al rinnovo del contratto fino al 2027. Il vistoso calo di rendimento nel girone di ritorno (appena una vittoria nelle ultime 8 giornate) ha congelato i dialoghi e messo in discussione la panchina del tecnico fiorentino, che ora deve chiudere in maniera brillante la stagione (obiettivo minimo l'accesso all'Europa League) e provare ad arrivare in fondo in Coppa, se vuole ottenere la conferma.
Non è un mistero che il presidente Claudio Lotito si aspettasse di più rispetto al rendimento fornito dalla sua squadra nell'ultimo trimestre. Vietato sbagliare oggi al Gewiss Stadium. La sfida tra Atalanta e Lazio rappresenta uno snodo cruciale alla corsa alla zona Champions, ma può anche risultare decisiva per il futuro dei due timonieri.
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