Gioco e arbitri dimostrano che Spalletti & C sono una realtà

Il primato solitario del Napoli ha una logica che di solito non entra nei discorsi del football

Gioco e arbitri dimostrano che Spalletti & C sono una realtà

Il primato solitario del Napoli ha una logica che di solito non entra nei discorsi del football. I meriti sono evidenti, la qualità del gioco, i risultati generosi e certe agevolazioni arbitrali vanno a confermare la crescita della squadra anche in una trasferta che non è stata così facile come quella di Cremona. In precedenza, a Udine, si era vista una partita di respiro europeo, se si può scrivere, sia per l'elevato ritmo, sia per il comportamento degli attori, sia per l'atmosfera dello stadio, Udinese e Atalanta hanno confermato le notizie che avevano finora fornito, il lavoro di Sottil e Gasperini è immediatamente visibile nel comportamento dei giocatori, corsa, disciplina tattica e attenzione continua, caratteristiche che avrebbero censo continentale se i due allenatori potessero disporre dell'organico a disposizione dei loro colleghi in Premier o in Bundesliga. L'arbitro Doveri (ad agosto fu lui ad annunciare direzioni di gara all'inglese) ha ammonito Lookman, nigeriano di cittadinanza inglese, che dopo il gol ha fatto il segno degli occhiali, in linea con il proprio cognome non prevedendo però l'ignoranza della lingua proprio da parte di mister Duties, traduzione del Doveri medesimo. Torno a cose serie, la corsa in testa è bella per la partecipazione delle tre squadre a sorpresa, mentre va segnalato il momento felice del Monza che potrebbe anche sognare di molestare in classifica la Juventus. Ho scritto apposta Juventus perché è il caso del giorno e potrebbe essere il caso della settimana, domani a Tel Aviv nell'ultima stazione di champions league e sabato nel derby contro il Torino che ha ripreso il pareggio con l'Empoli.

Per aggiungere su questa Juventus, segnalo che al funerale di Giampiero Ventrone erano presenti le figure della grande Juventus che fu, calciatori, dirigenti e, da Londra, Conte, Paratici e una folta rappresentanza del Tottenham guidata dal presidente Levy ma, di contro, nessun rappresentante della attuale dirigenza juventina, se non Pessotto e Montero che, in verità, sono ex di quel tempo conferma come ormai questa Juventus non sia più un club di appartenenza ma soltanto di affari.

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