Girmay "freccia nera" per la maglia verde. Roglic cade e vede più lontano il sogno giallo

Tris in volata per l'eritreo, dolori del capitano Red Bull. Pogacar resta leader, ma Vingegaard: "Sono sul pezzo"

Girmay "freccia nera" per la maglia verde. Roglic cade e vede più lontano il sogno giallo
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Sarà un giallo, come la maglia che indentifica e celebra il miglior corridore della corsa dal 1919, anno in cui fu introdotta su indicazione del giornale organizzatore, l'Auto, che aveva appunto le pagine di questo colore. Chi ne ha vestite di più nella storia? Che domande, Eddy Merckx, ça va sans dire. E il caso vuole che ritorni questo numero: 111, come le edizioni.

Il giallo dicevamo, il colore della luce e del calore, della prosperità e della ricchezza, ma anche quello della malattia e della follia, della menzogna e del tradimento. È uno dei primi colori prodotti dall'uomo del paleolitico, con l'ocra appunto, una terra argillosa naturale molto fine e colorata dall'ossido di ferro. In verità il giallo nella storia dell'uomo ha sempre avuto un autentico concorrente: l'oro. Chiaro che per i corridori del mondo e per la storia del ciclismo quella maglia di color dei girasoli vale oro. Ancora oggi.

Lo sa bene Tadej Pogacar, che ieri ha vestito per la decima volta il simbolo della corsa più desiderata del pianeta. Lo sa bene Jonas Vingegaard, che l'altro giorno gli ha fatto vedere i sorci verdi, vincendo una tappa che ha detto molto più di quanto pensassimo potesse dire. Taddeo mostra segni di chiara insofferenza, Jonas di assoluta tranquillità. «Sto bene», dice lo sloveno. «Sto sul pezzo», fa sapere il danese.

Sul pezzo e in uno stato di grazia è anche il 26enne eritreo Biniam Girmay (in foto) sempre più signore della velocità di questo Tour: la freccia nera firma il tris, rinforzando il sogno di essere il primo africano di colore a vestire la maglia verde a Nizza.

Verde di gioia è l'eritreo, verde di rabbia Primoz Roglic (in verità ad inizio tappa paura anche per Pogacar che scivola senza conseguenze): a 12 chilometri dal traguardo finisce lungo disteso a causa di un distratto Lutsenko. Ferito a una spalla, dolorante e sotto choc, l'ex saltatore con gli sci arriva a 2'27 dalla maglia gialla.

Perde due posizioni in classifica: adesso è 6° a 4'42. Per il capitano della Red Bull il bilancio è chiaramente in rosso, il sogno giallo si allontana. Intanto, oggi altra prova per ruote veloci o fughe, con arrivo a Pau.

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