Graffio Champions

Tre punti tutti insieme la Juventus non li conquistava dal 25 febbraio, quando aveva superato il Frosinone in pieno recupero

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Tre punti tutti insieme la Juventus non li conquistava dal 25 febbraio, quando aveva superato il Frosinone in pieno recupero: dopo due ko e altrettanti pareggi, ieri è arrivata la vittoria contro la Fiorentina grazie a un gol di Gatti nel primo tempo. Brodino o no, la qualificazione in Champions è adesso più vicina, pur se gli affanni del secondo tempo non possono soddisfare il popolo bianconero.

Allegri si affida praticamente agli stessi undici che hanno battuto la Lazio nella semifinale di andata di Coppa Italia, mentre la Viola lascia seduto Beltran e chiede a Kouame qualche guizzo di vivacità. I bianconeri cominciano meglio: propositivi e in spinta, mettono in difficoltà la difesa ospite non appena arriva un'accelerazione. McKennie si vede annullare un gol per fuorigioco, lo stesso capita a Vlahovic (posizione irregolare di Bremer) dopo una traversa colpita da Gatti: in meno di un quarto d'ora la Juve ha già messo sotto la Fiorentina, quasi troppo facilmente per essere vero.

Non può che arrivare la rete del vantaggio, allora: azione d'angolo, colpo di testa del solito Bremer e tap in vincente di Gatti dopo il palo colpito dal brasiliano. Per il difensore dal piede non troppo educato, quarta rete del campionato raggiungendo così Rabiot: meglio di lui solo Vlahovic (15) e Chiesa (7). La squadra di Italiano appare inebetita: Bonaventura non cuce il gioco come vorrebbe, Kouamè non azzecca una giocata, Barak vaga tra le linee e Belotti non si vede: probabile che la testa sia già al match di Conference di giovedì prossimo contro il Viktoria Plzen (certe scelte di formazione lo confermano), ma il primo tempo proposto dai toscani è poco più che imbarazzante. La Juve invece fa il suo dovere e troverebbe anche il raddoppio, se l'assist di McKennie per Vlahovic non fosse viziato da fuorigioco: a metà gara sono così tre le reti annullate ai padroni di casa, dominanti come poche altre volte in stagione.

Italiano lascia negli spogliatoi Belotti e Mandragora per Sottil e Maxime Lopez, ma i suoi faticano ad avvicinarsi pericolosamente dalle parti di Szczesny. Milenkovic sfiora invece l'autogol su un'iniziativa di Kostic, prima che Allegri conceda mezzora abbondante a Yildiz e Iling Junior: ritmi sempre bassi, errori a iosa, dentro anche Nzola e Beltran.

Nico Gonzalez avrebbe la possibilità di spaventare la Juve, ma sbaglia tutto nel momento decisivo: quasi per farsi perdonare, l'argentino costringe poco dopo Szczesny a una miracolosa deviazione sul palo per evitare il pareggio. La Juve adesso rinuncia quasi a giocare ed è addirittura Nzola a ribattere involontariamente una conclusione quasi a botta sicura di Beltran: il punteggio però non cambia più e la Signora può respirare.

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