Il gran tango argentino. Alvarez spacca la Croazia e Messi vede Maradona

La punta del City imprendibile. Leo primo per gol fatti nell'albiceleste: come Diego solo con la coppa

Il gran tango argentino. Alvarez spacca la Croazia e Messi vede Maradona

Il campo non mente, va in finale la squadra migliore, l'Argentina, e ci va con merito. Mai aveva giocato così bene nel Mondiale, crescendo da una partita all'altra. Battuta all'esordio, arriva alla finale: come a Italia '90. Prima illude e poi stronca la Croazia, due gol in 5 minuti già nel primo tempo e tutto il resto se non proprio noia è scontato. Finisce 3-0, basterebbe questo. C'è come sempre la firma dorata di Messi, gol ancora su rigore e assist da fantascienza: tutto serve ad alimentare la leggenda.

Domenica la finale, vedremo stasera contro chi, per capire se può eguagliare Maradona almeno nei titoli mondiali. È dal 1986 che l'Argentina non vince: Diego ha perso la finale del '90, Leo quella del 2014, entrambi contro la Germania, ex grande quasi come noi, nel senso che noi siamo più ex di tutti, tedeschi compresi. Nel frattempo, in Qatar Messi chiude una volta per tutte il conto con Cristiano Ronaldo, in panchina e già a casa, in lacrime e teoricamente senza squadra. Leo fa ancora in tempo a vincere tutto, Ballon d'Or incluso.

La Croazia è quella esperta, 5 degli 11 giocatori di partenza erano in campo a Mosca nella finale del 2018, l'Argentina è quella forte, almeno così volevano i pronostici, eppure Dalic, il ct di Modric, decide di fare la partita, esasperando il palleggio dei suoi giocatori, tenendo palla e andando alto in pressione sui portatori avversari. Per mezz'ora gli va bene, nel senso che pur creando pericoli zero, riesce a tenere Messi molto lontano dalle zone pericolose.

Quando però l'Argentina anziché partire dal basso, che non è l'unico modo rimasto per giocare, calcia lungo e dritto per il velenoso Julian Alvarez, quello che ha tolto il posto a Lautaro, la Croazia subito s'inceppa. Colpa di Gvardiol, bravo difensore che quella maschera fa sembra bravissimo perché vedi sempre lui, che tenta un improbabile fuorigioco e di fatto apre l'area all'attaccante del City.

Livakovic fa quel che può e cioè anziché consentirgli di segnare gli si pianta di fronte, finendo per abbatterlo. Rigore sacrosanto. Che Messi trasforma, non sono tutti brasiliani, anche perché Leo al Mondiale è quello che dal dischetto si è esercitato più di tutti: 4 tiri in 6 partite, con 3 gol e 1 errore (più la trasformazione nella sequenza contro l'Olanda). Sono 5 gol in Qatar, capocannoniere con Mbappé, 11 in assoluto, miglior bomber argentino, nella sera in cui eguaglia Matthaeus come il giocatore più in campo ai Mondiali (25 partite in 5 edizioni). La finale per il record assoluto.

Il raddoppio chiude di fatto la partita. Alvarez è bravo e fortunato, vince due rimpalli dopo un contropiede da manuale e non sbaglia la botta a colpo sicuro davanti a Livakovic.

Doppietta personale nel st, dopo un numero di Messi che vale paragoni arditi, anche il più ardito di tutti. Paga ancora pegno Gvardiol, portato a spasso dalla Pulce per l'intera area di rigore croata. Applausi. E primi minuti mondiali anche per Dybala, entrato a giochi fatti. Vale per le statistiche.

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