"Io di mercato non parlo, la società sa benissimo di cosa c'è bisogno e sta lavorando molto bene". Sono già arrivati Dani Alves, Pjanic e Benatia, adesso di cosa ha ancora bisogno Massimiliano Allegri? "I grandi calciatori sono sempre ben accetti per competere ad alti livelli", parlava di Gonzalo Higuain. La Juve è su Andrè Gomes del Valencia, 40 mln, Edinson Cavani del Psg, 45 mln, Pjaca della Dinamo Zagabria, 25 mln, Witsel dello Zenit, 25 mln, ma su tutti c'è Gonzalo. Se la Juventus vuole un calciatore e i suoi competitor sono club italiani, non c'è storia, il giocatore va alla Juventus. Dominio assoluto che a volte degenera. La terza stella dopo la conquista del 28° scudetto le costa 2 mln da versare a Nike che si era rifiutata di stamparla sulle maglie e aveva portato a giudizio i bianconeri chiedendo 80 mln. La Juventus ha fatto sapere che le è costata molto meno ma anche qui una vittoria nella sconfitta. Se un giocatore di serie A non va alla Juventus, significa che la Juventus non lo vuole. Da qui alla fine del mercato, invece, prenderà tutti quelli che vuole, magari anche Gabriel Gabigol Barbosa.
I napoletani dicono: "Se Higuain volesse restare lo avrebbe già detto chiaro e tondo". Aurelio De Laurentiis si è fatto l'idea che la storia sia finita, rilancia per inerzia ma la partita è già chiusa. Callejon, grande amico di Higuain, ha detto che non lo ha mai sentito dire che se ne vuole andare, e il responsabile della comunicazione del Napoli, Nicola Lombardo ha aggiunto: "Non c'è alcuna dichiarazione della Juventus su un interessamento per Higuain". De Laurentiis sarà anche sotto pressione ma sembra l'unico che ha capito, ne esce se obbliga la Juventus a versare per intero i 94mln della clausola, zero baratti, e abbiate compassione per chiunque arrivi al posto del Pipita. Con tutto il rispetto la lista degli obiettivi non offre fremiti, quella degli acquisti è triste, ma con quasi cento milioni in cassa si può fare qualcosa di immenso e imprevedibile, anche se Maurizio Sarri è ancora lì che aspetta i rinforzi di gennaio. Su una sola cosa i napoletani possono stare tranquilli, incassata la clausola De Laurentiis non scapperà, cento milioni per lui sono quasi niente. Magari adesso parla meno e sgancia di più.
La Roma gira sulla fiducia, James Pallotta ne ha tanta. Lui sta in America e da Boston ha dettato il suo pensiero: "Con Juan Jesus e Nacho la Roma ha quasi sistemato la difesa. Sono assolutamente contento di questi acquisti, giocatori di esperienza che ci daranno una grossa mano". Risulta che qualcuno lo abbia già informato che sono dichiarazioni forti, meglio evitare. James ha il sorriso sulla bocca che gli scompare quando qualche avventuriero chiede di Pjanic o Benatia. Recentemente Zibi Boniek si è permesso di dire alla Roma cosa le serve per colmare il gap dalla Juve: "Un centravanti, Dzeko purtroppo non si è mai espresso a livelli alti. Ci vuole Milik". Se sul polacco dell'Ajax c'è il Barcellona discorso chiuso, ma una prima punta a Spalletti serve come il pane e la prenderà.
Dopo Leonardo e Bielsa ecco Fabio Capello. Se qualcosa di buono era stata fatta, qualcuno la sta sgretolando. Vero o inventato il nome di Capello mette malinconia, ma se non è bastata l'esperienza traumatizzante di Lippi, allora l'Inter si merita Don Fabio. Di cosa ha bisogno il club italo asiatico? Di pace, di sana routine, di scontato. In realtà la proprietà ha capito che il Mancio s'è rotto, e vuole recuperarlo, Angelo Gregucci ha firmato per una stagione e sarà il suo vice come a Firenze e a Manchester. Poi magari arriverà Candreva che non serve ma lo vuole, tutto per farlo stare buono, ma senza la partenza folgorante della scorsa stagione, questa è una panchina bollente.
Il Milan giovane e italiano è una bellissima idea, una trovata straordinaria, quasi cinematografica. Non sarà facile da realizzare e vorrebbe dire qualche inevitabile stagione nel gregge ma se si deve rifondare questo è un modo intelligente e soprattutto economico. Senza esagerare. Diego Lopez dovrebbe liberare la porta con la definitiva consacrazione di Donnarumma, 17 anni.
E fin qui tutto bene. Il secondo sarà Gabriel Vasconcelos Ferreira, 23 anni, e come terzo Alessandro Plizzari, 16 anni. Così, a sensazione, sembra l'inizio di un'avventura perigliosa, e qui Bacca che non decide cosa fare non c'entra.
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