I ragazzi terribili e la Signora delle classiche

Sfida Evenepoel-Pogacar: il campione del mondo contro il n°1 del ranking

I ragazzi terribili e la Signora delle classiche

È la decana, la signora delle Classiche, la più anziana e desiderata dai corridori ciclisti. La Signora piace a questi «ragazzini terribili» che bruciano le tappe e desiderano il mondo.

Uno il mondo ce l'ha addosso, sotto forma di maglia con i colori dell'arcobaleno: il suo nome è Remco Evenepoel. L'altro il mondo ce l'ha ai suoi piedi, perché è il numero uno del ranking mondiale, la classifica di merito che dice senza se e senza ma chi è il più forte e regolare di tutti e Tadej Pogacar, con il suo Fiandre, la sua Amstel e mercoledì la sua Freccia è chiaramente l'uomo da battere.

Il numero uno contro il campione del mondo, nel primo incrocio di questa stagione che da domani aprirà ai Grandi Giri, con la «corsa rosa» pronta a scattare da Fossacesia il 6 maggio prossimo. Remco Evenepoel, il 23enne iridato belga è il campione uscente, avendo vinto la Liegi un anno fa. Lo sloveno la «Doyenne» l'ha vinta invece due anni fa. Scontro frontale ed epocale in questa corsa alla sua 109° edizione (258 km, 11 côte, ndr): Pogacar contro Evenepoel. Tadej contro Remco. Uno sloveno contro un belga. È come un Merckx contro Gimondi; un Federer contro Nadal; un Valentino Rossi contro Marc Marquez. È come un Milan-Inter di Champions. C'è tutta l'essenza dello sport, non certo l'assenza, perché qui c'è tutto.

«Dopo la Parigi-Nizza mi sono concentrato sulle Classiche e le cose sono andate bene - ha spiegato il 24enne sloveno che in questa primavera ha raccolto 12 vittorie in 18 giorni di corsa -. Mentalmente sto bene. La Liegi è una delle gare più belle del calendario e questa è stata la mia prima Monumento in carriera: sarebbe bello poterla rivincere in attesa di nuovi obiettivi». Leggi Tour.

Remco è invece pronto per la sfida di tre settimane sulle strade del Giro dopo aver vinto un anno fa il Giro di Spagna. Ma prima c'è la Liegi. «Il mio focus è soprattutto il Giro, ma la Liegi è un grande test, un po' come lo è stata la Clásica San Sebastián lo scorso anno, quando poi ho fatto mia la Vuelta».

Un iridato in carica non vince la Liegi

dal 1987 (Argentin), e una doppietta consecutiva non si vede dal 1997-1998 (Bartoli). L'ultima vittoria italiana è datata 2007: con Danilo Di Luca. L'Italia del pedale spera in Giulio Ciccone: si corre per un piazzamento.

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