Inter, altre cessioni in vista. "Ma resteremo competitivi"

Ieri vertice con Inzaghi: servono plusvalenze per 60 mln. Via 1-2 titolari. Zhang ora punta alla "sostenibilità"

Inter, altre cessioni in vista. "Ma resteremo competitivi"

Milano Non sono molto diverse le cose che Simone Inzaghi si è sentito dire ieri dal presidente Zhang e dal dg Marotta rispetto a quelle che un anno fa, gli stessi dirigenti avevano detto ad Antonio Conte. Analogo il vertice post campionato, diverso lo stato d'animo per il differente risultato finale, ma fortunatamente per l'Inter diversa anche la reazione dell'allenatore, che non sbatterà la porta e non se ne andrà, anche se sa che anche l'anno prossimo l'organico a sua disposizione rischia di essere più debole di quello che ha perso lo scudetto in volata col Milan.

«La stagione è appena finita ma non smettiamo di lavorare: l'incontro di oggi ci è servito per pianificare la prossima stagione e per provare a fare ancora meglio della scorsa, puntando sempre al massimo», ha spiegato a Inter TV il presidente Zhang.

Il punto però è sempre lo stesso: l'Inter deve autofinanziarsi e la campagna di trasferimenti deve chiudersi con una plusvalenza di 60 milioni. Questo significa che ci sarà la partenza di almeno un titolare, e il rischio concreto è che debbano essere due se si vuole evitare di cedere Martinez, il gioiello di famiglia, l'unico che da solo potrebbe garantire l'obiettivo. Si fa insistentemente il nome di Bastoni, che ha grandi estimatori in Premier, Conte su tutti.

In un mondo ideale, Inzaghi vorrebbe la riconferma di tutta la squadra di oggi, per lo meno dei primi 14/15 giocatori e proprio per questo, l'Inter sta per esempio provando a trattenere Perisic. Nel mondo reale, però, un altro giocatore che può avere sul mercato una valutazione pesante è Barella, anche lui come Bastoni e Martinez col contratto rinnovato di recente. Inzaghi, però, per quanto ovviamente non felice della situazione, non sbatterà la porta e anzi sottoscriverà nei prossimi giorni il rinnovo contrattuale già concordato con il club: prolungamento di un anno al 2024, con ingaggio alzato da 4 a 5,5 milioni. Perché in ogni caso, Zhang pensa sia giusto premiare il lavoro di chi ha conquistato due Coppe. «Andremo sicuramente avanti insieme, vedo il suo grande coinvolgimento nel mondo nerazzurro e il sostegno di tutto l'ambiente. Saremo competitivi anche nella prossima stagione, anche più di prima. L'obiettivo è sempre migliorarci». Senza fare i veggenti, si può però ipotizzare che l'Inter cercherà di vendere un big entro il 30 giugno. Poi comincerà la stagione e solo a quel punto, valutare l'eventuale seconda dolorosa cessione. Quel che Marotta e Ausilio non dovranno sbagliare sono gli acquisti. Il primo nome sulla lista è quello di Dybala, e non è più un segreto. Lunedì Marotta e l'argentino si sono incontrati a Villa Bellini, vicino a Malpensa, già teatro della riconciliazione Inter-Conte dopo la frattura del primo anno, e di certo non l'hanno fatto solo per salutarsi. Al momento però non ci sono firme. Come non c'è con Bremer e nemmeno con Mkhitaryan, in scadenza di contratto con la Roma e in grado di ricoprire più di un ruolo a centrocampo.

Anche l'anno prossimo, l'Inter partirà per vincere e questo Zhang chiederà a Inzaghi di dire pubblicamente, la famosa comunicazione che stava tanto cara a Conte. Ma poiché tutti sanno che cedendo giocatori importanti può essere solo più difficile farlo, il vero traguardo sarà ancora una volta la qualificazione in Champions, l'altro scudetto nel calcio moderno.

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