Inter, il conto dei Reds è troppo Salah

I nerazzurri puniti da due disattenzioni difensive dopo 75' giocati alla pari col Liverpool

Inter, il conto dei Reds è troppo Salah

L'Inter perde quando credeva addirittura di poter battere il Liverpool. Un'illusione cullata per 75 minuti e in particolare in avvio di ripresa. La differenza nasce in panchina, dove Klopp pesca giocatori persino migliori di quelli schierati all'inizio e dove invece Inzaghi come già a Napoli sembra non voler più guardare dopo i disastri del derby. I 4 cambi sullo 0-2 fra l'87' e il 91' non hanno spiegazione, così come la scelta di affidarsi nuovamente a Lautaro Martinez in attacco (decima di fila in Champions senza gol) in luogo di Sanchez, il più in forma tra i suoi attaccanti.

Peccato, perché sennò l'Inter era stata non proprio alla pari, ma quasi. E anzi, nonostante il Liverpool si riversi spesso spavaldamente e in gruppo nella metà campo dell'Inter, è di Calhanoglu il migliore l'occasione più tonda dell'intero primo tempo, un sinistro rapido e avvelenato che schiaffeggia la traversa, con Alisson già scavalcato. Reds aggressivi come si sapeva, un po' sbadati in difesa e si sapeva anche questo forse un po' troppo presuntuosi in attacco, come se tutto dovesse riuscirgli semplicemente per blasone. E invece con l'Inter caricata a molla e concentrata come nelle occasioni migliori, anche uno squadrone qual è il Liverpool deve giocarsi e sudarsi ogni pallone. In fin dei conti, l'unica volta che nel primo tempo i Reds sorprendono davvero l'Inter è un istante dopo il fischio d'avvio, quando s'inginocchiano per riecheggiare la protesta anti-razziale, prendendo in palese contropiede gl'imbarazzati avversari, che si guardano intorno senza sapere cosa fare. Ma ovviamente è questione di qualche istante e poi si gioca.

Dopo l'intervallo, Klopp restaura l'attacco con l'ex titolare Firmino al posto dell'evanescente Diogo Jota, ma in realtà la pausa sembra aver giovato più all'Inter, che torna in campo con gli stessi uomini ma ancora più convinzione di potercela fare. Al già ottimo Perisic, devastante come sempre sulla sua corsia, si sommano anche le progressioni di Dumfries e gl'inserimenti di Brozovic e addirittura di Skriniar e Bastoni. Così tanta Inter, che dopo un quarto d'ora e il 70% di parziale possesso palla nerazzurro Klopp rivoluziona la squadra e con 3 cambi contemporanei rimette la sfida in equilibrio. Perché il calcio non è scienza esatta, anzi non è neppure scienza, ma nulla accade per caso. Nemmeno il gol del Liverpool è casuale, perché la classe e l'esperienza di Firmino fanno scopa con l'ingenuità al limite della distrazione di Bastoni, che sull'angolo calciato da Robertson perde il momento in cui il centravanti si stacca per incocciare il pallone all'altezza del primo palo. Traiettoria mortale, che sorprende Handanovic e spegne l'Inter.

Il raddoppio di Salah è la logica conseguenza della differenza di valori in campo, per quanto l'Inter abbia avuto più volte l'occasione per andare in vantaggio. Sarebbe stata un'altra storia, invece è stato semplicemente rispettato il pronostico. Non è finita, ma al ritorno sarà dura, al limite del possibile.

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