Inter-Milan da ribaltone. Con la pandemia è tutta un'altra storia

Nel febbraio 2020 Conte vinse 4-2 e Suning sognava in grande. Ora il vento è tutto per Pioli

Inter-Milan da ribaltone. Con la pandemia è tutta un'altra storia

Basta ripensare al derby di un anno fa, febbraio del 2020, partito con i due gol del Milan e poi ripreso in pugno dall'Inter e rovesciato con un 4 a 2 spettacolare, per capire come si è capovolto il mondo calcistico di Milano. Questo lo scenario di allora: di qua, fronte Inter, l'arrivo di Conte conquistatore di scudetti, un azionista cinese solido e generoso, un mercato ricco e promettente, sogni di gloria coltivati senza limiti. Di là una classifica penosa dopo la falsa partenza con Giampaolo, un fondo sbertucciato per i suoi piani industriali (sanare e rivendere al volo), un allenatore (Pioli) considerato un tappabuchi (primo interpellato Marcelino, secondo Spalletti), una squadra tutta da rianimare con l'arrivo di Ibra e Kjaer.

Giusto un anno dopo la stella del Milan brilla in vetta alla classifica con riconoscimenti di bel calcio e una sequenza incredibile di risultati (43 punti nel girone d'andata più i 41 collezionati nel ritorno della stagione precedente), mercato di riparazione promosso a pieni voti, Pioli rivalutato da critica e tifosi, rapporti azionista-società-area tecnica e squadra idilliaci. Dal fronte neroazzurro, dodici mesi dopo, le notizie allarmanti provengono dal fronte societario: riguardano la due diligence completata da BC Partners, fondo interessato ad acquistare le quote di Suning che nel frattempo ha chiuso i rubinetti, e che ha come consulente la Tifosi Ltd di Vialli.

La bellezza del derby di coppa Italia di questa sera (partita secca per la probabile semifinale con la Juve) è che può ancora cambiare tutto e rimescolare le carte di una sfida destinata a proseguire in campionato, oltre il prossimo appuntamento del 21 febbraio. C'è un precedente in materia: il derby perso ai supplementari da Spalletti (1 a 0 gol di Cutrone) che mandò in tilt Appiano Gentile e diede una spinta a Gattuso. Pioli è reduce da una notte insonne dopo la mazzata con l'Atalanta, ha qualche assenza pesante cui rimediare (Donnarumma squalificato, Calhanoglu ancora positivo, Kalulu e Mandzukic acciaccati) e non può far finta di niente. «Se vuoi restare a certi livelli devi produrre sforzi maggiori altrimenti soccombi» ripete ai suoi senza citare qualche elemento a favore, tipo solo 2 volte schierata la formazione titolare. «Ben vengano le pressioni, sono un privilegio» ricorda specie a chi da troppo tempo è lontano dai riflettori della ribalta e da qualche successo prestigioso.

Anche l'Inter è reduce da una striscia non esaltante (5 partite, 8 punti), la sua coppia gol è a secco da 4 sfide e pertanto non può permettersi di snobbare l'evento. Specie Antonio Conte, già uscito dalla Champions con strascico di veleni e polemiche. Il tecnico leccese è pronto a introdurre qualche correzione allo schieramento (Sanchez, Sensi, Darmian e Gagliardini le previsioni) e a tal proposito raccomanda ai suoi di diventare più precisi e cinici sotto porta. «Anche nel derby perso abbiamo sciupato molte occasioni» è il suo ricordo confermato dalla cronaca. «Ci vediamo martedì sera» l'appuntamento fissato in diretta sabato tra Ibra e Conte al termine del doppio impegno di campionato.

«Sarà una partita tosta» indovina Conte che punta al campionato e allo scudetto come ripetono esperti accreditati (Capello). Così come Pioli: una seconda sconfitta consecutiva minerebbe le certezze acquisite e la cavalcata fin qui realizzata. Alla fine, tanto per cambiare, è un derby da brividi.

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