Terza di fila per l'Inter come per il Torino. Solo che Inzaghi le ha vinte e Vanoli le ha perse. Eppure l'impressione è che l'Inter non sia ancora del tutto guarita e che il Torino non sia un malato grave. Finisce 3-2. Decidono 3 gol di Thuram, perché la ThuLa continua a viaggiare a passo alternato: a un primo tempo dormiente, Lautaro somma nel secondo almeno 2 gol sbagliati. Buon per lui e per l'Inter che conti solo per le statistiche e non per la classifica. Chissà come finiva in 11 conto 11, perché di certo, l'espulsione di Maripan dopo 18 minuti rende più semplice la notte nerazzurra (fallo da brocco, manco a dirlo su Thuram: ammonizione rivisitata dal Var in espulsione).
C'è sempre un po' di presunzione nel restare con 2 attaccanti in campo in inferiorità numerica, contro i campioni d'Italia, poi. E la presunzione spesso si paga. Chissà se l'ordine di mettersi a 4 in difesa è arrivato dalla tribuna, dallo squalificato Vanoli, o se ha deciso Godinho, il suo vice in panchina. Fatto è che in pochi minuti l'Inter sblocca il risulto, con la prima prodezza di Thuram, che di testa beffa Pedersen e Coco. Qui va fuori Adams ed entra Masina, Torino di nuovo con la linea di 5, ma alla prima occasione utile, Thuram ancora di testa segna il 2-0 (Coco colpevole spettatore).
Chiusa? Normalmente sì, ma l'Inter quest'anno ama regalare speranze un po' a tutti e così nemmeno un minuto dopo Zapata, lanciato da Gineitis (ventenne lituano che a San Siro fa sempre la sua figura), si ritrova il corridoio aperto da Bisseck e Acerbi (sempre loro) e batte Sommer, all'ottavo gol incassato in campionato. La speranza del Torino dura fino al quarto d'ora della ripresa, giusto il tempo perché Thuram completi la prima tripletta con la maglia dell'Inter (seconda in carriera). Super centro di Bastoni (suo anche l'assist del primo gol), Lautaro grazia Milinkovic, l'altra metà della ThuLa lo beffa con una botta beffarda di controbalzo, che quasi passa fra le mani del gigante serbo. Colpevole, ma soprattutto poco fortunato. Del resto è quasi un tiro al bersaglio, la contraerea di Vanoli proprio non funziona, di testa sono tutte nerazzurre, da fuori Calhanoglu ci prova più volte senza successo.
Thuram esce zoppicando, Zapata addirittura in barella. Chiusa? Non esattamente. Calhanoglu regala un rigore a Masina, che Vlasic appena entrato trasforma.
Resta una manciata di inutili minuti, attacca più l'Inter del Torino, ma resta soprattutto il grande dubbio che avrebbe potuto essere un'altra storia, dopo un avvio incoraggiante del Torino (primo contropiede negato a Zapata per un fallo che non c'era; prima parata di Sommer su Ricci). La terza maglia del Torino è talmente brutta da non meritare altro che quest'ultima riga: la ricerca del sensazionalismo, spesso regala eccessi che la storia dei club non meriterebbe.
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