L'Inter di Luciano Spalletti ha somatizzato l'uscita di scena anzitempo dalla Champions League e ora è tempo di pensare al campionato dove arriverà l'agguerrita Udinese di Davide Nicola. Il tecnico di Certaldo, durante la conferenza stampa di presentazione al match di domani alle ore 18 al Meazza, ha cercato di riportare la calma in casa nerazzurra riservando una stoccata alla stampa: "Io mi sarei sentito in discussione anche se avessi passato il turno. Quando alleni l’Inter lo sei sempre, al massimo il non essere in discussione dura per una partita, dopo che la vinci. Sentirmi dire che mi supportano mi dà quasi un po’ fastidio, perché sembra che voglia dire ‘ti voglio bene e ti aiuto perché da solo non ce la fai’. Però le parole di Marotta fanno piacere, se dice di farmi lavorare tranquillo. Ma la materia la conosco, sono entrato in spogliatoi che avevano perso 13 partite di fila”.
Spalletti ha poi continuato: "Io non vedo nelle ultime sette gare differenze con gli avversari da dover ribaltare tutto il lavoro fatto. Credo sia giusto tenere il mirino puntato su di me, e non sui calciatori. Meritano il sostegno dei tifosi, tutti sono dispiaciuti, l’importante è che nessuno prenda le distanze. Rimarranno tutti sul carro, lo spogliatoio è pieno di interismo". Infine, l'ex allenatore della Roma ha anche parlato delle possibili analogie con la crisi dello scorso anno: "È molto differente dalla crisi della scorsa stagione: c’è un percorso che va valutato, gli episodi che hanno generato i risultati. Siamo usciti dalla Coppa per differenza reti, agli ultimi dieci minuti.
Dopo i sorteggi nessuno ci dava una possibilità di passare il turno. Dovevamo fare di più, non è il caso di demolire quello che la squadra ha fatto nell’ultimo anno e mezzo, come è stato fatto. Meno 14 dalla Juve? Siamo partiti da -29, dal settimo posto in classifica”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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