"Io re di Atene 20 anni fa. E teniamoci stretto Gimbo"

L'impresa: l'azzurro vinse l'oro più oro. Quello della maratona ai Giochi nella patria delle Olimpiadi

"Io re di Atene 20 anni fa. E teniamoci stretto Gimbo"
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Venti anni fa allo Stadio Panathinaiko di Atene l'intramontabile impresa di Stefano Baldini che vincendo la maratona ai Giochi Olimpici del 2004, là dove nacquero, conquistò l'oro più oro. L'uomo che si fece mito nell'edizione ateniese, però, non ha smesso di correre e oggi a 53 anni andrà all'inseguimento di un altro traguardo. «Fare 10 km in 40 minuti» spiega l'olimpionico di Castelnovo di Sotto. Poi partirà verso Roma, per il Golden Gala di domani in cui gareggerà nei 1500 una sua atleta, Ludovica Cavalli.

Stefano, cosa farà oggi nel giorno dell'anniversario?

«Correre. Come faccio tutti i 29 agosto dal 2004 a oggi per fare attività e mantenermi in forma!».

L'ex ciclista Paolo Bettini celebrerà il suo con un viaggio in bici verso Atene. Lei tornerà in Grecia?

«Sì a novembre. Non correrò la maratona, ma porterò il team che ha lavorato con me in quegli anni per vincere l'oro. Dal professor Gigliotti, che ha compiuto 90 anni, a tutto lo staff che mi ha seguito. Io sono già andato una decina di volte nei luoghi olimpici. Ci sono ancora tante cose rimaste più o meno le stesse».

Come la sua voglia di rimanere sui campi di atletica: sono anni ormai che fa l'allenatore.

«Sono un consulente di diverse aziende e faccio il talent di Sky Sport, ma fare l'allenatore mi riempie la giornata. Oggi alleno 24 atleti a Rubiera, dove sono cresciuto».

Come procede l'attività?

«Agli Europei di Roma ero l'allenatore della Nazionale italiana con più atleti dentro la squadra. Io e mia moglie Virna De Angeli (ex primatista italiana dei 400, ndr) abbiamo deciso di ristrutturare una piccola palazzina per farla diventare una casa degli atleti. Diventerà come una foresteria e sarà pronta a inizio 2025».

Al Golden Gala di domani vedremo all'opera 20 azzurri. Nei 1500 sarà al via anche Nadia Battocletti, argento olimpico nei 10.000 metri a Parigi.

«Ha fatto un salto di qualità ulteriore dopo gli Europei di Roma a giugno. Ricordiamoci dov'era Nadia un anno fa, non proprio a ridosso delle big. Adesso le ha messe anche dietro».

L'atletica italiana che ha chiuso l'Olimpiade senza ori dopo i 5 di Tokyo?

«Parigi 2024 deve essere vista come un gran successo per l'Italia. Tre medaglie, cinque quarti posti, due quinti, dieci prestazioni nei top 5. Tra arrivare primo e quinto basta poco. Io la giudico altamente positiva».

C'è però chi continua a mettere a confronto i risultati di Roma con quelli di Parigi.

«Certamente Roma può aver influito sulle prestazioni degli atleti in un verso o nell'altro. Ma penso alla Battocletti: l'Europeo ci ha consegnato un'atleta ancora più consapevole delle proprie potenzialità. Forse senza Roma 2024 Nadia non sarebbe stata così a Parigi».

Su Tamberi cosa ci dice?

«Ce lo invidiano in tutto il mondo. Teniamocelo stretto con i suoi pregi e i suoi difetti. I pregi di essere un grande campione, un agonista. E i difetti del vivere questo sport senza mezze misure».

Come

valuta l'Olimpiade di Jacobs, chiusa con un quarto e quinto posto?

«Più che sfortunato, è stato bravo. Ripetersi a quel livello non è mai scontato. A 30 anni Marcell si è reso conto di avere ancora tanto da dare».

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