Italrugby, un Olimpico Highlander: in 70 mila per spingerci nella storia

L'ultima vittoria 9 anni fa. Ma la gara contro la Francia fa ben sperare

Italrugby, un Olimpico Highlander: in 70 mila per spingerci nella storia
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Contro la Scozia per tornare a vincere nel 6 Nazioni. Contro gli highlanders l'ultima vittoria è di più di 9 anni fa. Raccogliemmo lo scalpo a Murrayfield grazie a una meta tecnica nei minuti finali. L'ultima zampata assestata in casa è addirittura del 2012 e la dice lunga sul black out vissuto dagli azzurri. L'occasione è ghiotta soprattutto dopo il pari (che ci sta stretto) agguantato a Lille due settimane fa contro la Francia. Quel pareggio vale come una seduta dallo strizzacervelli perché più che mai ha ridato entusiasmo dopo la sconfitta di misura contro l'Inghilterra e la ripassata di Dublino con l'Irlanda. Contro i galletti a funzionare è stata soprattutto la difesa. L'Italia ha avuto il merito di mandare fuorigiri la squadra di Galthiè che senza Dupont è un'altra storia. Contro gli scozzesi la principale novità è il debutto di Louis Lynagh, nato in Italia ma soprattutto figlio di Michael, campione del mondo nel 1991 e faro del Benetton anni 90. La difesa invece servirà anche sull'erba dell'Olimpico. Da mettere nel mirino sarà l'apertura Finn Russell uno capace di tirar fuori l'oro appena intuisce un varco tra le maglie degli avversari. E quindi pressione, tanta, per rallentare la pericolosa insistenza della nazionale del cardo nel gioco raggruppato prima delle pericolose incursioni di Van der Merwe all'esterno. Dopo Lille Quesada sembra aver trovato una strada.

«Russell è oggi il miglior numero 10 del mondo. - dice il cittì azzurro -. Per limitarlo dobbiamo togliergli tempo e spazio. Van der Merwe è una freccia: Monty Ioane e Louis Lynagh dovranno controllarlo, senza dimenticarsi però di Kyle Steyn». Sembra molto soddisfatto il coach argentino anche dei suoi ragazzi. «La Scozia ha una grande fase d'attacco, la loro difesa è brava ad avanzare ed è dura quando riesce a schierarsi al largo. Eppure se viene sorpresa ha qualche problema a rincorrere. Noi ci proviamo». All'Olimpico è previsto il sold out.

In palio come di consueto la Cuttitta Cup, il trofeo messo in palio tra le due nazionali per ricordare Massimo Cuttitta, il pilone azzurro adottato dagli highlanders come allenatore della mischia. C'era lui al Flaminio quando nel 2000 arrivò la prima vittoria azzurra nel Championship. Ricordarlo ora può far bene e magari farlo con una vittoria sarebbe il miglior ricordo sotto il cielo di Roma.

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