Juric ferma il maestro Gasperini

Rimpianto Dea ma il tecnico ammette: "Testa alla Champions"

Juric ferma il maestro Gasperini

Troppo dolce il retrogusto di quei tre punti, ancora più forte il sapore acre dopo averli sprecati così. Stavolta Gasperini storce il naso per il successo sfumato dell'Atalanta a Verona, che porta la Dea a meno sei dalla Juve e al secondo posto momentaneo, in condivisione con l'Inter. Lo sprint dei bergamaschi conosce così una delle poche soste in questa stagione, complice un campo ostico come il Bentegodi e i veneti di Juric, allievo di Gasperini e suo ex vice.

Più che l'Atalanta straripante vista contro il Brescia o la Juve, è stata una squadra cinica, capace di attendere, ma priva del guizzo decisivo nell'ultima mezz'ora di partita come successo contro il Napoli, la Sampdoria o a Cagliari. Le due compagini interpretano calcio allo stesso modo, la differenza la fanno le giocate individuali e gli uno contro uno. Al 13' un lampo della Dea partorisce un'azione da videogioco, con Zapata a rifinire di tacco e Pasalic gelato da Silvestri proprio davanti alla porta su un tiro rasoterra. Ancora Silvestri nega il vantaggio dicendo di no a Zapata sul finire del primo tempo, ma nulla può sul disastro di Gunter in avvio di ripresa, che perde palla inspiegabilmente e spiana la strada al vantaggio siglato dal colombiano con un tiro secco. L'ennesima rete siglata dalla banda del Gasp (a quota 94 in stagione) vale un altro primato visto che i nerazzurri vanno così a segno per il ventiduesimo match di fila, battendo il loro stesso record, risalente alla stagione 1955/56. Al 60' però un blackout sorprende la difesa atalantina, che si schiaccia troppo a ridosso della propria porta e concede il tiro dalla distanza a Rrahmani. Una conclusione non irresistibile, ma velenosa e infatti Gollini ribatte proprio dalle parti di Pessina, che non perdona da pochi passi e piazza la classica vendetta dell'ex. La reazione rabbiosa degli ospiti conduce a una doppia parata di Silvestri, a un colpo di testa pericoloso di Caldara e a una ripartenza sprecata da Muriel. L'assenza di Ilicic è un fattore importante, Malinovskyi va troppo a sprazzi e sparisce alla distanza.

Finisce in parità, l'Atalanta resta l'unica squadra di A imbattuta in trasferta nel 2020. Ma c'è tanta delusione per ciò che poteva essere. E non è stato. Ma alla fine Gasperini spiega il piccolo calo e ammette: «Abbiamo la testa alla Champions e al Psg, ci stiamo preparando». Pronti per un'altra impresa.

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